Tarocchi. Quadri dell’Anima

Cosa sono i Tarocchi

I Tarocchi sono un mazzo di carte formato da 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori, per un totale di 78 carte. Il termine Arcano sta ad indicare la Lama e contemporaneamente la dimensione misterica di queste immagini.

 

Cosa vuol dire Arcano

Dall’amatissimo lavoro degli autori e delle autrici del progetto Una parola al giorno:

-significato: nascosto, segreto; mistero;
-etimologia dal latino: arcanus da arca (cioè cassa, forziere, mobile, sarcofago), a sua volta da arceo proteggo, difendo.

L’immagine dell’arcano è quella di ciò che si trova riposto e nascosto – forse anche dimenticato – all’interno di uno scrigno sicuro. In arche austere e solenni venivano conservati tavole, cartigli, paramenti, oggetti di potere esoterici che per i più erano misteriosi, inaccessibili. Così l’arcano – ciò che è proprio dell’arca – diventa per estensione tutto ciò che è celato, nascosto, misterioso – e quindi, il mistero stesso”.

 

I Tarocchi come sistema e come linguaggio

Le Immagini dei Tarocchi sono l’alfabeto fondante il linguaggio della Psiche. Ogni Arcano racchiude in sé una realtà che è al contempo psichica, corporea, simbolica e immaginale. Si potrebbe lavorare con un solo Arcano alla volta: in questo modo ogni Immagine potrebbe esprimere tutta la ricchezza che le appartiene. Ogni Lama, con la sua pluralità di significati, può dar voce alla nostra stessa complessità nel momento in cui la interroghiamo.

Quando le Lame entrano in dialogo tra loro, componendo quadri di senso, inizia una narrazione: i personaggi che si dispiegano lungo la stesa sono carichi di significato, di esperienze e di storie da raccontare (ognuno ha la propria!). Come i protagonisti di Calvino ne “Il castello dei destini incrociati”.

Quando prendiamo il Tarot, guardiamo il mazzo, lo dinamizziamo con il movimento delle nostre mani e ci interroghiamo su qualcosa, stiamo facendo un rito personale e collettivo. Replichiamo nel qui e ora la tecnologia del domandare.

Domandare è un “raccomandare” come “affidare”, un “ricercar notizia da altri con parole”. Questo interrogare parte da una particolare condizione contingente: siamo muti a noi stessi perché ci mancano proprio le parole per cogliere, rappresentare e pensare la questione oggetto d’esame. Ed è come se le uniche parole disponibili in quel momento fossero quelle atte a formulare la domanda! In questi casi le Lame ci vengono in soccorso con il linguaggio simbolico e immaginale, aiutandoci ad emozionarci, a vedere e a pensare. Nell’insieme il loro Lavoro è portarci a rimembrare (ricordare con il corpo, le membra), a ricordare (la memoria del Cuore, dei sentimenti) e a rammentare (la memoria della mente).

La stesa ricompone il nostro scenario interiore in un polittico e nella narrazione a più voci ritroviamo un filo d’Arianna (immagine di Anima). Non è subito facile, né immediato: è un percorso intenso e sensibile. Il tendere alla presenza, lo stare nel processo fa sì che le immagini possano restituire le parole e i pensieri non pensati, connettendoli con il nostro vissuto, le emozioni e le sensazioni evocate dal simbolo. Il simbolo riunisce e tiene insieme, così come Eros è energia di legame (Widmann).

 

I Tarocchi come discesa

La domanda posta al Tarot è la stessa che poniamo ad Hermes dio dei Sogni quando, prima di addormentarci, gli chiediamo di mostrarci un sogno e di condurci nelle profondità e nelle pieghe della notte. James Hillman invita ad una lettura del sogno come dimensione del mondo infero. Anche una stesa di Tarocchi a suo modo lo è. E’ una discesa, fertile e impegnativa, un movimento conoscitivo a carattere immersivo: è un dialogo da svegli con la Psiche e le sue rappresentazioni.

Il Tarot è un sistema che mette in movimento e in dialogo le immagini interiori: è un viaggio nel profondo per riemergere nutriti e reintegrati.

 

Gli arcani della vita di C. Widmann

Il libro di Widmann sui Tarocchi invita ad una lettura psicologica delle Lame. Ripercorrendo la storia del Tarot, l’iconografia di ogni Arcano Maggiore e i relativi significati simbolici e psicologici, l’autore ci conduce in un viaggio affascinante e inedito. Alla fine di ogni capitolo c’è una scheda di approfondimento dei concetti centrali della Psicologia del profondo di C. G. Jung.

Si tratta di una lettura appassionante, lenta e a più riprese. E’ un libro grande, in molti sensi. Mi fa pensare a quei testi che si leggono nel sacro silenzio di un’antica biblioteca, ai leggii di legno, ad un prezioso Sapere depositato su carta. Vi lascio con alcune parole dell’autore:

A. Court de Gébelin vide nei tarocchi una versione del liber mundi, in cui la psiche si rende manifesta attraverso figure arcane, pronta e disposta a rivelarsi, desiderosa di una mente fertile che raccolga la sua spinta alla manifestazione. Volendo recepire questa intuizione è possibile pensare i tarocchi […] come un compendio di immagini simboliche, che rappresentano l’insieme della vita psichica, le sue vicende evolutive e i suoi arcani. […] è possibile una lettura psicologica e analitica, che li consideri archetipi della personalità e del suo processo di individuazione”.

 

Marta

 

Sitografia

Una parola al giorno

http://unaparolaalgiorno.it/significato/A/arcano

https://unaparolaalgiorno.it/significato/domanda

Etimo.it

http://etimo.it/?cmd=id&id=5373&md=dfc711578f7098a6b8a9559a898d31d7

 

Bibliografia

“Il sogno e il mondo infero”, J. Hillman, Adelphi, 2003

“Gli arcani della vita. Una lettura psicologica dei tarocchi” C. Widmann, Edizioni Magi, 2010