Tag: sogni

Social Dreaming “Così lontani, così vicini”

Social Dreaming “Così lontani, così vicini”

  I Cantieri dell’Immaginario di Ariele Associazione di Psicosocioanalisi  presentano COSI’ LONTANI, COSI’ VICINI Ciclo di quattro incontri di Social Dreaming online e gratuiti dal 3 maggio al 14 giugno 2022     Sono tempi difficili e contrastanti. Le guerre, la pandemia, le catastrofi climatiche, 

Social Dreaming “Donne che Sognano”

Social Dreaming “Donne che Sognano”

  ARIELE Associazione di Psicosocioanalisi Spazio dei Sogni  presenta Donne che sognano 4 incontri di Social Dreaming online e gratuiti: uno spazio per le donne, per condividere i loro sogni Dal 18 gennaio 2022 al 1° marzo 2022   “La Matrice del Social Dreaming rappresenta 

Presentazione del ‘DreamLab: sogni condivisi’

Presentazione del ‘DreamLab: sogni condivisi’

 

INCONTRO ONLINE GRATUITO di PRESENTAZIONE 

 

Martedì 26 ottobre

dalle h 19.00 alle h 20.00

 

‘DreamLab: sogni condivisi’ è una proposta di lavoro esperienziale con il sogno strutturata in tre incontri online a cadenza quindicinale.

 

A partire dalla trattazione di alcuni strumenti pratici, come l’analisi del sogno secondo la struttura drammatica (Jung), la tecnica delle associazioni e dell’amplificazione, verrà co-costruito un lavoro attivo e di gruppo sui report onirici. Le voci, sensibilità e sguardi dei partecipanti permettono di esplorare i significati del sogno e di trasformarli da materiale personale a risorsa per il collettivo.

 

Le associazioni sono il mezzo con cui “estrarre” i contenuti e metterli a disposizione tramite ricordi, pensieri, emozioni, altri sogni, colori,  sensazioni fisiche e movimenti interiori. Tutto ciò che il sogno evoca in ognuno di noi, come mappa attiva, fa parte di una vasta rete di significati in cui possiamo incontrare noi stessi e l’Altro. Al termine di ogni incontro ci sarà un momento di sintesi dei contenuti emergenti e di restituzione da parte del gruppo.

 

Attraverso il lavoro sul sogno si accede all’esperienza del Senso- ai significati e alle finalità- con un approccio spontaneo al simbolismo e al linguaggio onirico. Parliamo incessantemente questa lingua, la utilizziamo pur non avendone studiato la grammatica e la sintassi: è il linguaggio delle immagini che ci appartiene dall’inizio della vita (come specie ed individui) e che permette di creare, progettare, risolvere e organizzare l’esperienza stessa del vivere, sia in stato di veglia che in stato di sogno.

 

Il lavoro di gruppo consente di creare un vero e proprio spazio-tempo di elaborazione dei contenuti onirici: si innesta nella temporalità ma sovrascrivendosi alla possibilità di abitare un mondo di significati che sono sospesi e sempre presenti, di bisogni che spesso rimangono inattesi se non si crea un contesto d’espressione ed elaborazione.

 

Le voci dei partecipanti incarnano le prospettive della collettività degli Io che risiedono in noi:  la Psiche si arricchisce e si nutre dell’Alterità, della sua integrazione, dell’ascolto attraverso il confronto.

 

Obiettivo del laboratorio è offrire un’esperienza di orientamento nel territorio immaginale del Sognare e di sperimentazione delle relazioni tra sogni, sognatori e partecipanti del Laboratorio.

 

Conduce Marta Giovannini, laureata in Scienze e tecniche psicologiche, iscritta alla magistrale di Psicologia ad indirizzo clinico-dinamico, naturopata iridologa (socia professionista Upoin), esploratrice onirica e Tarot reader in chiave umanistico-filosofica.

 

Per ottenere la brochure informativa scrivere a: [email protected]

 

Canale Telegram: https://t.me/dreamingcommunity

Instagram: @ilsognodipsiche.

 

 

RECENSIONI delle PARTECIPANTI ai DREAMLAB del 2020/2021

 

“I nostri sogni parlano, e per poterli ascoltare ho sperimentato come sia importante la relazione con l’altro. Nel DreamLab l’altro diventa lo specchio di te stesso, permettendoti di osservarti, di capirti, di conoscerti: senza il gruppo io non avrei mai compreso fino in fondo il messaggio del mio sogno. Alla fine dell’incontro mi sono sentita illuminata e piena di energia, avevo gli occhi che brillavano: è questo che succede quando si entra in connessione con il nostro io profondo.

Attraverso il sogno dell’altro, io conosco me stesso. Perché in fondo i grandi temi su cui si arrovella l’essere umano sono gli stessi: trovare il proprio spazio, cosa tenere e cosa lasciare andare, la difficoltà di chiedere aiuto, rinunciare come atto di amore…Su tutte queste cose, e su tante altre, abbiamo avuto modo di riflettere insieme. E nel dialogo ho preso in considerazione nuovi punti di vista, ho sentito le emozioni che mi muovevano e che cambiavano il mio modo di percepire il corpo. E alla fine ne sono uscita più consapevole.” A.

 

” Una serie di simboli nascondevano un bisogno profondo di sfogarmi e confrontarmi, il raccontarli e analizzarli ne ha chiarito il significato e risposto al bisogno che i sogni sottolineavano. I sogni successivi erano decisamente in sviluppo, come se appunto, si fosse realizzata una svolta emotiva. Non essendo una persona che tendenzialmente si apre o chiede aiuto, il Lab é stato essenzialmente un’occasione di auto-analisi e crescita che affrontata da sola avrebbe richiesto molto più tempo. Esporre i propri sogni poi aiuta sempre a chiarirli in maniera del tutto diversa che se affrontati in solitudine. Il fatto che fossimo tutte donne penso abbia giocato un ruolo importante nel sentirmi a mio agio e nello sviluppo del significato stesso del sogno” C.

 

“Da narratrice/Sognatrice ho provato entusiasmo, paura, incomprensione ,grande supporto, comprensione, gratitudine, confusione. Sperimentazione di dinamiche personali riguardanti il mio ruolo dentro ai gruppi e le mie reazioni. Scoperte di comunità di emozioni, sensibilità, modi di essere e vissuti. Comprensione di aspetti di me che i miei sogni mi hanno portato per tanto tempo. nuovo metodo di analisi sogni. Più attenzione al mondo onirico e meno pesantezza nel prendere in mano certi temi. I miei sogni mi sembrano anche degli altri e viceversa. Ricordo i sogni con più senso di utilità globale non solo per me. Il gruppo rappresenta per me uno specchio e un acceleratore del processo di comprensione dei miei sogni e mi da un senso di appartenenza ad una comunità che supporta il lavoro difficile di lavorare su se stessi attraverso i sogni. Da partecipante ho provato senso di privilegio per poter ascoltare, sollecitazione dell’ attenzione e delle connessioni rapide. esercitazione di non giudizio e libero accesso delle mie percezioni. Ho sperimentato il piacere di contribuire in maniera utile e scoperto che tipo di connessioni e contributi sono portata a fare più spesso. E inoltre mi sono resa conto che nella prima lettura del sogno sono più analitica e cognitiva e nella seconda lettura sono più di cuore e immersa.” P.

 

“L’emozione che ho percepito nella condivisione del mio mondo onirico è stata forte. Ho sperimentato accoglienza e grande ascolto da parte delle mie compagne di viaggio. L’esperienza da sognatrice mi ha stimolato a riflettere sui miei processi onirici e soprattutto ad essere più presente e più attenta nell’ascolto di me stessa. I sogni e i contenuti che essi portano, non solo quelli positivi, sono divenuti parte di me: pian piano li conosco, alcuni divengono familiari e oggetto di forti stimoli di riflessione nei momenti di veglia. L’esperienza da sognatrice mi ha stimolato a sviluppare il sogno che avevo lavorato in gruppo attraverso il processo onirico ripresentandosi con maggior consapevolezza e altre sfumature. Dalle condivisioni delle partecipanti sono emerse alcune possibili e importanti risorse offerte dal sogno stesso. Lavorare in gruppo è un valore aggiunto, la ricchezza delle condivisioni, l’ascolto e l’attenzione permette di creare evoluzione e mutamento nelle mie risonanze accogliendo, a mia volta, quelle dei partecipanti.

L’ascolto delle sognatrici è stato prezioso, mi ha dato l’opportunità e la libertà di dare vita a nuovi spunti di riflessione, anche per me stessa. Ho scoperto che molte esperienze si intrecciano con le mie, con i miei vissuti e i miei pensieri. Ho scoperto anche la bellezza dell’ascolto del racconto dei momenti di vita onirica, anche come conoscenza dell’altra. È curioso come, solitamente, ci si racconta maggiormente cosa ci succede nella vita di veglia ed è interessante il legame che si crea con la sognatrice entrando in contatto invece con il suo mondo onirico, non meno importante e presente della vita di veglia, e riflettendo sulle risorse che esso ci dona.” F.

 

“Dopo anni di diari dei sogni e con questo laboratorio (fatto dopo una lunga pausa dall’ultimo, organizzato in presenza anni fa a Bologna) mi rendo conto che nel tempo, grazie a questo “allenamento”, ho imparato ad individuare dinamiche e significati del sogno in me stessa e negli altri e ho avuto la possibilità, lavorando in gruppo, di apprezzare come le riflessioni e le risonanze altrui sui particolari del sogno, diventino una sorta di “palestra” osservativa, che implementa la capacità di analisi creando una struttura narrativa condivisa che amplifica i significati del sogno i quali assumono la possibilità di integrare differenti prospettive, restituendo a lavoro concluso, un senso finale di completezza e catarsi (sia in generale che in rapporto alle risonanze del sognatore in risposta a quelle dei partecipanti). Si può dunque definire un lavoro arricchente e trasformativo, perché attiva una riflessione intra e inter psichica fra noi ed il gruppo, implementando l’immaginazione e quindi il pensiero simbolico condiviso, che favorisce una sensazione di appartenenza e restituisce una connessione/sintonizzazione emotiva potente fra i partecipanti, che da perfetti sconosciuti iniziali, diventano “più vicini” e simili a noi attraverso la narrazione e le risonanze sul sogno. Nel lavoro svolto durante il laboratorio, mi sono sentita competente nel riconoscimento di alcune figure/sfondo e delle dinamiche del sogno, che riconosco sono comuni a tutti. Concludo quindi che questo lavoro favorisce l’entrare in relazione con se stessi e gli altri in un modo genuino ed essenziale, attivando un processo trasformativo/evolutivo che permane in modo stabile nel tempo e può essere ricontattato individualmente (quando scriviamo il diario dei sogni) e riscoperto in forme nuove quando condiviso in gruppo.” L.

 

 

Shiva, Signore dei Sogni

Shiva, Signore dei Sogni

  Chi non ha mai sentito parlare di Shiva? Anche per chi non conosce bene le divinità induiste, l’immagine di questo dio è immediatamente riconoscibile. Questi è, insieme a Brahma (il creatore) e a Vishnu (il preservatore), all’interno della Trimurti (figurazione della Trinità, cara alle 

Counseling onirico

Counseling onirico

  Con il counseling onirico offro un percorso per apprendere alcuni strumenti di lavoro con i propri sogni in modo autonomo attraverso consigli bibliografici, indicazioni per tenere il diario onirico (o doppio diario) e la spiegazione e applicazione di alcune tecniche di base a sogni 

Nei territori del Sogno

Nei territori del Sogno

 

 

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CICLO di QUATTRO INCONTRI ONLINE sul SOGNO e sul SOGNARE

 

Il DIARIO ONIRICO: continuità e discontinuità tra il mondo della veglia e il mondo onirico.

Uno degli strumenti principali che può aiutarci a familiarizzare e a mantenere un rapporto con il mondo dei sogni è il diario onirico, qui inteso come doppio diario (diurno e notturno). Possiamo immaginare il diario onirico come uno spazio e un tempo che dedichiamo a noi stessi e come un oggetto concreto e simbolico che si fa depositario delle nostre tracce biografiche. Attraverso la raccolta e il lavoro di analisi delle tematiche oniriche possiamo rilevare i nessi di senso tra ciò che sperimentiamo da svegli e come, di notte, elaboriamo e risignifichiamo questi vissuti.

 

LAVORARE con il SOGNO: tecniche e strumenti.

La proposta di lavorare con il sogno non è di tipo interpretativo o terapeutico, ma un invito al processo di esplorazione dei significati del sogno e dell’esperienza che di esso facciamo da svegli, utilizzando diverse tecniche e strumenti già noti, che siano accessibili e fruibili per tutte/i:

  1. suddividere il sogno secondo la struttura drammatica di C. G. Jung (se il sogno si presta a questo tipo di analisi);
  2. individuare le emozioni sperimentate in sogno;
  3. individuare eventuali sensazioni fisiche, stati d’animo e movimenti interiori percepiti;
  4. fare delle associazioni sui vari elementi del sogno;
  5. ricorrere al simbolismo dei colori;
  6. utilizzare i modelli di riassunto del sogno di E. Cayce

 

Il SOGNO LUCIDO: la consapevolezza nel sognare come stato ibrido della coscienza.

Il sogno lucido è un fenomeno complesso la cui esistenza è nota fin dall’antichità. Diverse tradizioni ne riportano testimonianza e altrettante sono le interpretazioni e le prassi sviluppatesi attorno a questo affascinante stato non ordinario di coscienza. Questo tipo di letteratura, in particolare lo Yoga del sogno e del sonno tibetano e l’Arte di sognare dello sciamanesimo tolteco, per citarne alcuni, è ricca e significativa.
In psicologia e nel mondo della psicanalisi sono state molteplici le resistenze nei riguardi del sogno lucido e ancora oggi alcuni ricercatori mettono in dubbio che sia possibile sognare lucidamente, nonostante il crescente numero di prove sperimentali. Questo atteggiamento ha inevitabilmente ritardato le riflessioni e gli studi scientifici sul tema. Uno dei recenti tentativi di formulazione del costrutto di sogno lucido è quello messo in campo dalla ricercatrice tedesca Ursula Voss e collaboratori, durante la costruzione di uno strumento per la misurazione di questo fenomeno.

 

SOGNI & SINCRONICITA’: i nessi di senso e il tessuto psicoide del reale.

La psicologia della sincronicità (Widmann, 2016) è la cornice teorica che accoglie e analizza la fenomenologia di esperienze ed eventi che non sono soggetti alla logica della causa ma a quella del senso, quali sono i sogni sincronici (di almeno tre tipi). Per sincronicità si intende infatti “la coincidenza temporale di due o più eventi in relazione non causale tra loro, i quali hanno un contenuto significativo identico o simile” (Jacobi, 1959). Jung, Von Franz, Freud, Ferenczi e psicoanalisti contemporanei hanno prodotto riflessioni, ipotesi e sperimentato direttamente la presenza di un principio di connessione acausale a cui la Psicologia del profondo ha dato il nome di sincronicità, e la psicoanalisi quello di fenomeni telepatici.

 

Calendario: da definire

Durata incontri: dalle h 18.30 alle h 20.00.

Costo: è possibile partecipare ad incontri singoli o al ciclo di quattro incontri. Il costo di ciascun incontro è di 5 euro. Il pagamento va effettuato sull’account Paypal che verrà comunicato in risposta alla richiesta di iscrizione.

Piattaforma: Jitsi Meet (se si utilizza dal PC non occorre scaricare l’app). Se ci sono problemi di audio o video, di solito basta chiudere la chiamata e rientrare. Se entrando nell’orario di inizio dell’incontro si è “soli” nella stanza di Jitsi Meet, è sufficiente chiudere la chiamata e rientrare.

Per prenotarsi e ottenere il link scrivere a [email protected]

N.B.: il link sarà SEMPRE lo STESSO per TUTTI gli INCONTRI.

 

 

Conduce Marta Giovannini, laureata in Scienze e tecniche psicologiche, iscritta alla magistrale di Psicologia ad indirizzo clinico, naturopata iridologa (socia professionista Upoin), esploratrice onirica e Tarot reader in chiave umanistico-filosofica.

 

Canale Telegram: https://t.me/dreamingcommunity

Instagram: @ilsognodipsiche

 

IL DIARIO ONIRICO: uno strumento necessario per lavorare con i Sogni

IL DIARIO ONIRICO: uno strumento necessario per lavorare con i Sogni

  La premessa Quello sul sogno è un lavoro prettamente relazionale che coinvolge l’Alterità in tanti sensi: quella interna, con cui siamo chiamati a confrontarci durante e dopo il sogno, ma anche l’Altro come soggetto con cui ci poniamo in relazione per imbastire un processo 

RACCOLTA SOGNI con ANIMALI vol. 2

RACCOLTA SOGNI con ANIMALI vol. 2

  Incontrare un animale in sogno è un evento molto significativo: nel movimento di ricerca di senso ritroviamo in questi un compagno di viaggio, un alleato, un curatore e un grande insegnante. Ringrazio le sognatrici e i sognatori che hanno condiviso con me queste loro 

RACCOLTA SOGNI con i TAROCCHI vol. 2

RACCOLTA SOGNI con i TAROCCHI vol. 2

 

In questa raccolta sono presenti diversi sogni in cui gli Arcani sono presenti come mazzo, come Lame singole, come stese e come personaggi onirici. Inserisco anche altre narrazioni in cui i simboli dei Tarocchi sono chiaramente espressi dalle immagini e dalla dinamica del sogno.

Ringrazio le sognatrici e i sognatori che hanno condiviso con me queste loro storie oniriche, contribuendo in modo prezioso al farsi della raccolta.

A seguito di alcuni report onirici sono presenti i commenti dell’autrice/autore del sogno.

 

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Chi desiderasse partecipare alle prossime edizioni della Raccolta con nuovi sogni sul Tarot può compilare il seguente questionario/raccolta:

https://forms.gle/QrjkX2D8cWZGDkxm6

Tutte le informazioni e le indicazioni di compilazione sono riportate nella prima e nella seconda sezione del modulo Google.

 

Chi ha già compilato il questionario e vuole solo inserire nuovi report onirici può utilizzare questo modulo:

https://forms.gle/mykGdA484BNcSUWd6

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Il mazzo completo

“E’ sera e sono in una strada di una cittadina, forse sono in gita con ex compagni dell’università. Non ritrovo più il mio mazzo di Tarocchi. Ho solo a disposizione una dozzina di lame e mi preoccupo all’idea di non trovare tutte le altre. Per fortuna un mio amico dei tempi dell’università mi riporta le lame mancanti.”

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Il labirinto del tetraglifo

“Sono in un labirinto con una mia amica ed una sua amica che non conosco. Per uscire da questo labirinto ci sono delle prove da superare con trappole o pezzi che brillava una volta superati. Vado avanti io e supero tutte le prove anche per loro, che nel frattempo sono rimaste indietro. Alla fine del labirinto c’è una stanza buia con un fiore d’oro a quattro petali sulla parete, che chiamo ‘tetraglifo’ che poi riconosco all’interno dei denari, nel mazzo dei Tarocchi marsigliesi. Sono incantata dal suo bagliore. E’ presente anche una figura maschile, che non conosco, è come un principe del castello o qualcosa di simile.”

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L’uomo luna

“Sono a casa di C., lui non può vedermi e io riesco a parlare solo con la versione ‘nera’ di lui, come se di lui ci fossero due versioni, bianca e nera. Con la versione nera c’è un rapporto profondo; mi parla della sua parte bianca, dicendomi che è dentro un buco da cui non può vedermi.. Io sono lì, infatti, come invisibile di fronte a lui; posso interagire solo con la parte nera”.

Commento: dell’uomo del sogno ero innamorata e non avevo più sue notizie.

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La luna

“Sono in un teatro vuoto, seduto in prima fila. Le poltrone sono di velluto rosso e di velluto rosso è anche il sipario che è chiuso. Sono inquieto , mi guardò intorno, so che devo aspettare. Il sipario si apre, il palcoscenico è buio mentre la sala è fiocamente illuminata da una luce calda. Guardo dalla poltrona il palcoscenico e inizio a levitare fino a trovarmi all’altezza del palco. Sento che sto assistendo a qualcosa di importante, non ho paura ma sono molto emozionato. Il palco si illumina e in scena c’è la carta 18, la Luna, in movimento. La grande luna risplende in alto, il palco si riempie d’acqua e dai lati due cani si avvicinano fronteggiandosi, tra due case che fluttuano, come viste attraverso il calore…l’acqua è in dolce movimento, La luna irradia i suoi raggi, tutto si muove dolcemente. Inizio a piangere ma mi sento rilassatissimo. Mi sveglio e penso: la luna è una macchina che guarisce le emozioni.”

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Una stesa misteriosa

“Vedo una semplice stesa, composta da tre Arcani Maggiori e un Minore: l’Arcano XIII (la Senza Nome, ndr), Temperanza, Carro e quattro di Spade.”

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L’isola del gioco dei Tarocchi

“Mi avvicino con una barca a remi ad un’isola molto verde piena di alberi, noto anche zone con la spiaggia e zone rocciose a precipizio sul mare. Per sbarcare sull’isola mi avvicino al porto e vedo una parata di Arcani Minori, grandezza essere umano, tra una carta e l’altra degli accrocchi, con fili e pesi fatti con corde e pietre, ricordano anche delle carrucole. Ogni Minore ha un significato e serve a comunicare con gli abitanti dell’isola. Dopo poco capisco che si tratta di un gioco interattivo. Effettuata la richiesta di sbarco tramite i Minori, inizio a visitare l’isola e mi ritrovo a dover usare l’arcano V (il Papa, ndr) per superare un livello del gioco. Dovevo far scendere il Papa da una rupe a strapiombo sul mare, facendolo passare sull’impalcatura adiacente alla zona scoscesa e rocciosa da cui si ammira una vista meravigliosa, senza farlo cadere in acqua. Riesco a far saltare l’arcano senza metterlo in pericolo ma ad un certo punto decido di farlo affogare, così gli faccio percorrere il percorso a ritroso e poi con lucidità sbaglio il salto. Il povero Papa a mollo e accanto a lui la Ruota di Fortuna mezza fradicia. In quel momento comprendo che era la seconda volta che affrontavo quel livello di gioco e in maniera sistematica avevo fatto affogare i due Arcani.”

Commento: nel periodo in cui ho fatto questo sogno avevo bisogno di chiudere un ciclo della mia vita che faticavo a portare a conclusione. Il sogno mi ha aiutato a comprendere che era arrivato il momento.

***

 

Matrimonio con rigurgito

Sono ad un matrimonio  non so di chi, a Pitigliano – vedo le mura-; c’è moltissima gente (senza mascherina) e io sembro far parte di una squadra di pronto soccorso, perché intervengo in un caso di malessere…Ad un certo punto una giovane donna con un corpetto molto stretto vomita una carta intera, Gli Amanti, dicendo di averla ingoiata come per scommessa. Poi qualcuno mi dice che fa cose strane per contratto, perché è una promessa nel mondo dello spettacolo. Poi non so che accade e mi trovo in auto alla fermata del bus col pensiero di doverla imbarcare sul mezzo di trasporto. Ma decido che è più agile muoversi con la macchina (!!!). Torno a casa e c’è il mio ex compagno che mi parla di lei e io reagisco in modo brusco dicendo che non voglio sapere più niente di lui, figuriamoci di lei. Lui mi guarda con gli occhi pieni di lacrime, ma non è più lui: è il mio fidanzato di quando ero al liceo.”

Commento: Ah, l’amour!

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Il liberatore

“Vedo comparire una gallina poi un tizio a me sconosciuto e distanziato da un vetro mi mostra che tiene in braccio un cane piccolo, marrone, molto carino.  Io vorrei prendere un cane ma ancora non posso farlo e non gli posso dare importanza.

[….] Ora compare in grande e in primo piano nel campo visivo la carta di un Arcano che non riconosco fra i tarocchi di Marsiglia ma che porta il nome “il Liberatore”; riconosco la grafica che è simile ai tarocchi di Jodorowsky. Nel vedere questa carta mi sento sollevata e subito dopo mi sveglio.”

Commento: prima di dormire avevo fatto una domanda all’inconscio: ‘su cosa  posso concentrarmi per realizzarmi al meglio nel lavoro, senza disperdere energie, e con chi collaborare?’

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La scatola del Diavolo

“Sono in una stanza e davanti a me c’è una specie di congegno a forma di scatola: si apre in due parti che posteriormente rimangono collegate alle estremità. Sul lato sinistro della metà della scatola sto inserendo delle monete. Un uomo che è lì da qualche parte (non lo vedo) mi dice che sto mettendo le monete nella scatola del Diavolo. Il poter vedere com’è fatto questo congegno dall’interno mi permette di comprendere qualcosa del meccanismo complessivo”.

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Lucifero aiutante

“Sono in una specie di officina, sto cercando un mezzo per raggiungere delle persone che abitano in collina, hanno bisogno di aiuto. Esco dalla struttura e all’esterno c’è una bella luce, di un acceso pomeriggio primaverile. Noto l’erbetta che cresce a ridosso dell’officina. Mi viene incontro un uomo, basso di statura, vestito elegante. Il volto riporta gli esiti di un’ustione diffusa. So che è Lucifero. Si offre di aiutarmi per raggiungere le persone che hanno bisogno di una mano. So che vuole davvero mettersi a servizio di questa impresa”.

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Il diavolo: il guardiano della soglia

“Sono in un sotterraneo, insieme al mio compagno. Parliamo. All’improvviso tutto si oscura. Apro la porta che dà sul cortile, è notte, e di fronte a me vedo la carta del Diavolo, in forma tridimensionale, grande, è un portale: infatti, mentre sono ben definite la cornice e la base con i due personaggi legati al ceppo, c’è un’apertura al posto del diavolo, di cui si riesce a distinguere la sagoma. Quello è l’ingresso di un altra dimensione entro cui io, assumendo la posizione del diavolo, devo entrare per scoprire degli aspetti di me e del mio percorso. Mentre mi accingo a entrare, infatti, so che scoprirò, che mi sarà rivelato qualcosa che è importante che io apprenda per andare avanti.”

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DREAMING COMMUNITY: canale Telegram

DREAMING COMMUNITY: canale Telegram

  Il canale Telegram Dreaming Community fa parte del progetto IlSognodiPsiche finalizzato a promuovere cultura del Sogno e del Sognare:   https://t.me/dreamingcommunity   Sul canale troverete consigli bibliografici (libri e articoli), link di eventi, conferenze, mostre e film/serie tv a tema onirico e affini. Il 

Esplorare i significati attraverso il Tarot

Esplorare i significati attraverso il Tarot

  I territori simbolici e immaginali I Tarocchi sono uno stupendo strumento poliedrico capace di offrire un’esperienza significativa, al di fuori della cornice della predizione e della prescrizione. Il livello di lavoro che più sento evocativo e suggestivo appartiene ai territori del simbolico e dell’immaginale. 

Raccolte Sogni tematiche, un work in progress

Raccolte Sogni tematiche, un work in progress

 

“Ehi, sei un sognatore? Oramai non se vedono quasi più, è un periodo duro per i sognatori. Dicono che il sogno è morto, che nessuno sogna più, ma non è morto, è stato solo dimenticato, rimosso dal nostro linguaggio. Nessuno lo insegna così nessuno sa che esiste.”

Richard Linklater, Waking Life

 

Il senso delle Raccolte oniriche

L’idea di fondo delle antologie oniriche è che i sogni, essendo esperienze di senso, si possono condividere per fare Cultura del Sogno e del Sognare. Questi testi poetici e narrativi hanno il potere di emozionare ed ispirare e, grazie al movimento che creano, possono far emergere ricordi dei propri sogni, nuove storie oniriche e inaspettati insight su un sogno del passato. Spesso le Storie della Notte sono insegnamenti brevi ed intensi, generosi e ricchi agli occhi di chi anela ad entrarci in dialogo. Lo sono tanto per il sognatore, quanto per l’Altro.

 

Un invito a partecipare alle Raccolte

Chi desidera contribuire alle Raccolte Sogni (una o più di una, sono tutte aperte) con le proprie narrazioni o istantanee oniriche, può utilizzare i moduli Google disponibili in questa pagina.

Ci sono due tipi di moduli:

  • Questionario e raccolta: in questo tipo di moduli si possono inserire i report onirici e rispondere a delle domande sulle proprie esperienze oniriche, nonché trovare dei ricchi consigli bibliografie nella penultima sezione; sono moduli più lunghi e che richiedono più tempo per la compilazione ma al contempo possono aiutare a stimolare l’attività onirica e a notare alcuni aspetti dei sogni che normalmente possono sfuggire.

 

  • Raccolta: in questo tipo di moduli ci sono solo poche domande iniziali sui dati personali e poi direttamente lo spazio per inserire i propri report onirici con eventuale commento (facoltativo).

 

 

Raccolta Sogni con Animali

 

Questionario e raccolta:

https://forms.gle/G3hDkxXTv9bN6UNE7

 

Per chi ha già compilato il questionario e/o desidera solo aggiungere nuovi sogni:

https://forms.gle/UR557zYGawraFgxG8

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Raccolta Sogni con i Tarocchi

 

Questionario e raccolta:

https://forms.gle/QrjkX2D8cWZGDkxm6

 

Per chi ha già compilato il questionario e/o desidera solo aggiungere nuovi sogni:

https://forms.gle/mykGdA484BNcSUWd6

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Raccolta Acqua nei Sogni

 

Questionario e raccolta:

https://forms.gle/3piJoLwGWYEqQvSJ7

 

Per chi ha già compilato il questionario e/o desidera solo aggiungere nuovi sogni:

https://forms.gle/yyWAqiENV5vvYCzW6

 

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Se si vuole condividere un sogno che non rientra nelle precedenti tematiche, scrivere all’indirizzo [email protected]

Sarò lieta di accogliere nuove storie e visioni per arricchire e diversificare le varie antologie.

 

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Un linguaggio da ritrovare

Mi capita di sentir dire, da parte di diverse persone, che il rapporto con i propri sogni non sempre si realizza così come sperato: alcuni riportano di non riuscire a ricordarli quasi mai o proprio mai, altri pensano di non sognare addirittura, altri ancora ricordano pochi sogni e per lo più legati ad un quotidiano che non si vorrebbe replicare, almeno non in un mondo così creativo come quello notturno.

Nel primo caso consiglio di iniziare a tenere un diario onirico, di leggere libri sui sogni e di parlare di sogni. Nel secondo caso sento di poter rassicurare chiunque facendo leva sulla scienza, con una frase semplice ed efficace: sognare è una necessità psicobiologica, in termini evoluzionistici. Allora si può non ricordare quanto sognato, questo è certo, ma non si può non sognare (tranne nel caso di specifiche lesioni cerebrali che, se presenti, sono note). Nel terzo caso mi sento di consigliare sempre le stesse cose (di cui sopra) e aggiungerei un invito: alimentare la propria Psiche di contenuti mitologici, artistici e immaginali. Anche se, a sentimento, mi vien da dire che sognare la replica del quotidiano offre in sé numerosi spunti di lavoro, quindi è un gran punto di partenza.

In ogni caso a tutte/i coloro che sono interessati e appassionati della Cultura del Sogno e del Sognare, sento di dire che tramite i propri sogni e i racconti dei sogni altrui letti o ascoltati, entriamo direttamente nella fenomenologia onirica. Frequentare un linguaggio, per quanto complesso sia, ci permette nel tempo di familiarizzare con esso e di sentirlo sempre più significativo e vicino. Accogliere suggestioni e impressioni capaci di dialogare tanto con la coscienza quanto con l’inconscio è opera di tessitura che richiede pazienza -sì- e che nel tempo si trasforma nell’Arte del Sognare.

Nell’insieme il senso più fondante delle Raccolte Sogni è quello di essere ulteriori occasioni per entrare in contatto con un linguaggio dimenticato (Fromm), riconoscerlo, imparare ad ascoltarlo e a parlarlo anche da svegli (di notte lo facciamo già e fin dalla pancia della mamma). Il linguaggio onirico è un codice trasversale ai diversi stati di coscienza e si avvale di simboli e di metafore. Se il pensiero della vita di veglia si rende più permeabile a questo codice (e già lo è per le metafore, come Lakoff insegna), allora ci arricchiamo di una vera e propria téchne conoscitiva e comunicativa. Con questo nuovo linguaggio emergente possiamo comprendere meglio noi stessi, gli altri e l’ambiente in cui siamo immersi. Ecco che allora il Mondo della Notte ci insegna ad abitare la Realtà in modo ecologico ed è una strada verso la Libertà.

 

“(…) restituendo al soggetto umano la sua libertà radicale, il sogno rivela paradossalmente il movimento della libertà verso il mondo, il punto originario a partire dal quale la libertà si fa mondo. La cosmogonia del sogno è l’origine dell’esistenza stessa”.

Michel Foucault, Il sogno

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Ringraziamenti

Ringrazio tutte/i coloro che nel tempo passato e presente sono stati e continuano ad essere compagne/i di condivisione dei sogni, a due o in gruppo, e chiunque abbia contribuito al farsi delle varie Raccolte Sogni:

  • mia mamma Serafina e mia sorella Benedetta;
  • amiche e amici sognatori e compagne/i di un pezzo di strada che mi è rimasto nel cuore. Li saluto e li elenco in ordine di incontro nel tempo: Luca, Stefano, Fabio, Silvia, Klejta, Carla, Mago, Marco, Lydia, Francesco, Alice, Francesca di Bologna, Francesca di Ancona, Rachele, Andrea, Diana, Tyrone, Ivan, Laura, Riccardo, Rita Anna, Marta, Elena, Alessandro etc…;
  • i partecipanti delle varie edizioni del Laboratorio dei Sogni e di Esplorare i significati;
  • Martina e la comunità inclusiva di sognatori di Sous La Plage.

 

Marta

 

Il post successivo al seguente link:

http://ilsognodipsiche.altervista.org/come-scrivere-un-sogno-per-le-raccolte-sogni/

Alice nel Paese delle Meraviglie e attraverso lo specchio. Parte 1°

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E se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna, pensieri che qualcuno pensa? -Fernardo Pessoa Chi di noi non ha visto almeno cento volte da bambino la versione Disney di Alice nel paese delle meraviglie? In molti hanno anche letto il romanzo omonimo da cui 

Un invito a condividere i Sogni

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Questo è un invito sperimentale rivolto a sognatrici e sognatori: quando sognate qualcuno con cui avete un rapporto buono e stretto, scrivetegli per prendere un caffè, un tè del pomeriggio o un aperitivo, se possibile, così da avere modo di condividere il vostro sogno di 

Lavorare con un proprio sogno

Lavorare con un proprio sogno

 

Suggerimenti su come scrivere il proprio sogno sul diario

Creare 3 sezioni distinte:

1° sezione: Testo del sogno

  • segnare la data (o se si riporta un sogno vecchio, indicare il periodo)
  • dare un titolo al sogno, come lo si darebbe ad una storia
  • scrivere il sogno al tempo presente (come ripercorrendone le scene)

2° sezione: Note

Nelle note aggiuntive è possibile riportare i dettagli e le specifiche dei luoghi e dei personaggi del sogno (ovvero tutti quei particolari che riporteremmo a qualcuno per guidarlo all’interno del racconto del sogno).

3° sezione: Lavoro con il sogn

Riportare le associazioni e le considerazioni particolari e generali sul sogno (cosa evoca e che senso ha per noi): sembra suggerirci qualcosa, ci invita a cambiare prospettiva, sottolinea l’esistenza di un problema o di una risorsa, è un “esercizio” di problem solving, ci dà sollievo e conforto?

Primo step:

  • descrivere con delle parole-chiave le caratteristiche principali dei personaggi del sogno; se realmente esistenti riportare due-tre parole chiave rispetto a come le abbiamo vissute in sogno, in che rapporti siamo con ognuna, cosa è accaduto di recente con ognuna di esse; che emozioni che risuonano, che azioni che compiono, che aspetto hanno, quali intenzioni mostrano?

Secondo step:

  • scrivere delle associazioni sugli altri elementi del sogno: ambientazione, oggetti, dinamiche, colori, atmosfera etc.

Terzo step:

  • cercare dei nessi tra eventi e stati d’animo della vita di veglia e ciò che accade (o non accade) nel sogno, considerando il periodo attuale che stiamo attraversando. Quali emozioni e stato d’animo sono dominanti, quali sono le nostre priorità, le sfide e desideri, risorse e difficoltà? E’ utile riflettere sugli avvenimenti salienti del periodo in corso (in generale) e dei giorni precedenti al sogno (in particolare).

 

Strumenti per lavorare con il sogno

La struttura drammatica di Jung e l’inventario personale di Edgar Cayce, ai seguenti link

La STRUTTURA DRAMMATICA del SOGNO

 

 

INVENTARIO PERSONALE

 

 

Fabio – “Una tua, seppur breve, biografia”

Fabio – “Una tua, seppur breve, biografia”

Ti hanno chiesto di scrivere una tua, seppur breve, biografia. “Oddio”, hai pensato, “e adesso che scrivo?” Prima ancora di trovare uno straccio di risposta, già eri a chiederti se dovessi scrivere di te in terza persona, come si fa per le biografie serie, e 

RACCOLTA ACQUA nei SOGNI

RACCOLTA ACQUA nei SOGNI

  Nuovi orizzonti Il mio 38° compleanno è stato un gran bel giorno. Laura, Roberto e Alessandra sono partiti da Bologna, sono passati da Cesena, mi hanno caricata e come un’allegra combriccola abbiamo raggiunto la ridente località di Cesenatico. Abbiamo girato come matti alla ricerca 

RACCOLTA SOGNI con i TAROCCHI vol. 1

RACCOLTA SOGNI con i TAROCCHI vol. 1

 

In questa raccolta sono presenti diversi sogni in cui gli Arcani sono presenti come mazzo, come Lame singole, come stese e come personaggi onirici. Inserisco anche altre narrazioni in cui i simboli dei Tarocchi sono chiaramente espressi dalle immagini e dalla dinamica del sogno.

Ringrazio le sognatrici e i sognatori che hanno condiviso con me queste loro storie oniriche, contribuendo in modo prezioso al farsi della raccolta.

 

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Chi desiderasse aiutarmi ad ampliare questa pagina con nuovi sogni sul Tarot può compilare il seguente questionario/raccolta:

https://forms.gle/QrjkX2D8cWZGDkxm6

Tutte le informazioni e le indicazioni di compilazione sono riportate nella prima e nella seconda sezione del modulo Google.

 

Chi ha già compilato il questionario e vuole solo inserire nuovi report onirici può utilizzare questo modulo:

https://forms.gle/mykGdA484BNcSUWd6

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Sogni con gli Arcani Maggiori

 

L’Eremita e la Papessa

“Sono all’interno di un edificio e ne salgo le scale a chiocciola: incontro un uomo con una lanterna che mi fa strada illuminando la via. Raggiungo una stanza in alto dove in fondo, seduta ad un tavolo, c’è una donna ad attendermi: mi leggerà i Tarocchi”.

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L’Imperatrice e l’Imperatore

“Sono all’interno di uno spazio virtuale, con il mio partner: ci sono due grandi lame, alte almeno tre metri, una dell’Imperatrice e una dell’Imperatore, che si dispongono una di fronte all’altra. Io mi metto a fianco della tre e lui a fianco della quattro. Sembra stia per iniziare il vero agone amoroso”.

 

Note della sognatrice: il sogno si colloca in un periodo in cui in qualche modo dovevo “lottare” per conquistare un amore instabile, operando quello che per me era un passaggio complesso, ovvero fare diventare la mia Papessa…un’Imperatrice intraprendente e battagliera al bisogno.

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La Papessa e il Matto

“Sono all’interno di un edificio di pietra, sembra un castello, c’è penombra. Alla mia sinistra c’è un alto arco e alla mia destra un uomo. In mano ho la carta della Papessa: rappresenta la donna girata di spalle, seduta ad una piccola scrivania che studia. So che quella carta rappresenta i Tarocchi nella dinamica con cui generano il tutto, è la carta chiave. Sento il bisogno di vedere la Papessa in volto, di scoprire il mistero che è celato e quindi di “girare la carta”, che significa girarne l’immagine mantenendola nello stesso verso (un’azione che compio con il pensiero), anche se so che significa svelare un tabù, che di per sé può essere un’azione pericolosa (come per alcune tribù africane vedere i feticci del proprio culto).

Ora che ho girato la carta vedo il Matto che ha due volti a formarne uno solo, uno dritto e uno girato, fatti combaciare esattamente come fosse il Tao. La carta è sul colore del giallo, il corpo è uno solo. A questo punto sento un voce ed è il volto a diritto del Matto che mi dice “io non me ne andrò mai”, il tono è arrabbiato, come se io lo avessi incitato ad andarsene, e contemporaneamente una vertigine violenta mi attanaglia, come se ci fosse una forte scossa di terremoto. Mi spavento a morte, la tentazione è quella di fuggire, velocemente. Nella grande paura però mi rendo conto che fuggirei da una situazione interna da cui non c’è nessun allontanamento sensato e possibile (sia l’allucinazione acustica sia la vertigine realizzo essere eventi interni che l’uomo alla mia destra non percepisce). Ecco che nel momento in cui passa la seconda vertigine-terremoto io ritrovo la calma, so che se rimango lì non succederà niente di male e che anche il Matto ora è tranquillo”.

 

Note della sognatrice: il Matto che sta dietro alla Papessa mi fa pensare alla mia Luna quadrato Urano.

***

 

L’Apocalisse

“Sono una suora, indosso la veste nera sopra e quella bianca sotto; mi trovo in una sagrestia, dal soffitto amplissimo a volta, è tutto in pietra ed è una costruzione molto antica. Dall’altra parte di fronte a me, vicino ad uno scalino che porta ad un piano leggermente rialzato, c’è un’altra suora, più anziana, oltre i sessant’anni. Alla mia destra c’è un vescovo, vestito di porpora, e alla mia sinistra un prete, entrambi di mezza età. Sappiamo tutti che l’apocalisse è imminente, è questione di pochi minuti. Davanti al vescovo c’è una teca di vetro, in cui lui ripone un antico manoscritto rilegato in pelle che contiene la parola che potrebbe impedire il compiersi dell’apocalisse. Sappiamo tutti cosa contiene quel testo. Ma ora il vescovo ha richiuso la teca e ha messo in tasca la chiave e se ne sta andando…e non deve sapere che io intendo prendere il libro. Ho una copia della chiave, ma è in un altro luogo e oramai non c’è più tempo per recuperarla. Ora il vescovo e il prete se vanno uscendo da una porta situata sulla sinistra e rimango sola con la consorella. Mi avvicino a lei e ci inginocchiamo una di fianco all’altra, sul gradino, rimanendo in basso. Non rimane altro da fare che pregare e iniziamo a farlo. La consorella, alla mia destra, intona un canto su San Francesco d’Assisi: la sua voce è soave, delicata e intensa allo stesso tempo. Ecco che davanti a noi appare un aggraziato filo d’erba, verde, vivo. Ora entrambe ridiamo piene di gioia, siamo in stato di grazia. Una luce immensa e calda risale i corpi, tutta la stanza si riempie di luce e calore”.

 

Note della sognatrice: la sera precedente avevo saputo da mio padre che mia nonna (paterna) aveva lasciato questa terra, era un giorno di dicembre del 2011. Nel sogno l’apocalisse mi fa pensare all’arcano del Giudizio anche per il tema del canto e del filo d’erba che appare, si materializza, a testimoniare la continuità della vita. Due frasi che trovo attinenti al sogno: “La pienezza della divinità abita in ogni filo d’erba” (Elias Hicks); “Nell’esistenza non c’è alcuna gerarchia, non c’è nulla di piccolo e nulla di grande. La stella più grande e il più piccolo filo d’erba esistono entrambi su un piano di uguaglianza” (Osho). Come arcani trovo siano presenti anche la Papessa (le due suore), con il suo Libro della Vita, e il Papa come prete e come vescovo, negli aspetti ombra dell’archetipo.

***

 

L’Appeso e la Stella

“Sono davanti ad un piccolo tavolino, posto all’inizio di una specie di ponticello: l’atmosfera è sfumata, come se fossi fuori dal tempo e dallo spazio. Stese sopra il telo che ricopre il tavolino ci sono tre carte: quella di sinistra non la vedo bene (mi sembra sia la Papessa), quella centrale è le Pendu su cui c’è la scritta ‘sogni’ (al posto del nome reale), e la terza a destra è l’Etoile in cui c’è scritto ‘verità’”.

 

Note della sognatrice: il sogno termina così, la carta finale mi dà grande respiro e sollievo sia nel sogno che da sveglia. L’atmosfera del sogno è quasi metafisica…mi sembra di osservare qualcosa di complesso e che impiegherò molto tempo per comprenderne le implicazioni più profonde.

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L’Amoreux e l’Appeso

“Sono all’interno di un castello a forma rettangolare, con delle altre persone. Stiamo facendo un gioco a gruppi: ognuno, a turno, guida le persone alla ricerca di un tesoro e quando il proprio compito è terminato “scompare”. Ora sono seduta attorno ad un tavolo, con altri cinque giocatori: tutti fanno vedere la propria carta, che è sempre una variante dell’Amoreux. L’ultimo, che non mostra ciò che ha in mano, ha l’Appeso”.

 

Note della sognatrice: per “scompare” intendo che letteralmente quel qualcuno si “smaterializza” come per magia ed esce dal gioco. La scena finale è alquanto enigmatica ma a suo modo eloquente e correlata al periodo del sogno. Una relazione, un significato ricorrente e un non riuscire a portare nella realtà un elemento, un bisogno, rappresentato dall’Appeso.

***

 

La Stella

“Vedo un’immagine fugace di una donna che si lava il volto e una voce fuori campo suggerisce che nell’arcano della Stella c’è il significato delle abluzioni della Vergine”.

 

Note della sognatrice: da Wikipedia “Secondo la tradizione divino-apostolica, Maria avrebbe eseguito un’abluzione purificale (mikhvè) prima di recarsi da Elisabetta, presso En Karem, 6 km a sud-ovest di Gerusalemme”.

***

 

Una Luna sottesa al Matto

“Sono all’esterno di una casa nel bosco con delle persone (ricordo in particolare due uomini della mia età). Siamo su una specie di crinale (ma non in alta montagna) e la strada precede la casa e continua oltre essa. C’è una situazione di ricerca o simili, forse di tensione; è tardo pomeriggio. Io procedo per un po’ a sinistra, da sola: gli alberi sono sia alla mia destra che alla mia sinistra. Ora è notte. Cammino fino ad arrivare ad un punto in cui mi ritrovo davanti un animale, in piedi su una grande pietra piatta, un po’ sopraelevata rispetto al terreno. Lo guardo e rapidamente riconosco che è un lupo. E’ grigio perla, pelosone e morbido, non è molto grande come stazza ma è indubbiamente un lupo (si capisce dagli occhi, penso nel sogno).

L’animale mi guarda, non è minaccioso, non ringhia e non abbaia ma ritengo opportuno tornare indietro, fine del viaggio. Per fare questa operazione senza dare le spalle al lupo (per non rimanere “scoperta” o senza occhi dietro le spalle) inizio a camminare all’indietro, in modo cauto. Per un po’ di strada. Quando sono abbastanza lontana mi giro nella direzione verso cui muovo i passi. Ecco che ad un certo punto mi si affianca un cane (cane senza dubbio, riconoscibilissimo): è anche lui pelosone e morbido, di color marrone e nero, taglia media. Per la seconda volta vado in allerta e vigilanza…ora il cane mi prende la caviglia e la scarpa sinistra con un morso che non penetra la carne, ma che sento bene, è una presa decisa. Mi fermo, lo guardo e cerco di fare un’operazione simile alla precedente: dopo averlo invitato  (con il corpo e lo sguardo) ad allontanarsi dalle mie gambe, mi muovo a mia volta mantenendo lo sguardo verso il cane. Il cane si avvicina per la seconda volta e mi riprende sempre la caviglia di sinistra, lo sposto fisicamente da me e poi torno verso la casa senza fare altri incontri”.

 

Note della sognatrice: sogno del 4 giugno 2020. Ieri c’è stato un evento legato ad un cane (che si è dolorosamente incastrato una zampa nello spazio tra un muretto e un cancello) che mi ha fatto pensare a quando vivevo in una grande casa con tanti cani. Durante l’episodio mi sono preoccupata e allarmata, anche per la signora che lo stava aiutando, ho temuto fosse stata morsa, vedevo la scena da una prospettiva che non dava accesso pieno. E alla fine la signora un morso l’ha ricevuto (non perché il cane volesse farle male, ma perché era concitato per il dolore e la paura) e questo l’ho saputo solo qualche giorno dopo. Per fortuna alla fine entrambi stanno bene, ma è stato un momento di forte preoccupazione. Nel sogno il cane che spinge, sollecita o addirittura morde il viandante è una delle possibili rappresentazioni del Matto; la dinamica notturna coinvolge due animali (ci sono due cani nell’Arcano XVIII) e un bosco… tutto questo mi fa pensare anche alla Luna, elemento che non è esplicitato ma sotteso, perché è notte e io non ho una torica ad illuminare il sentiero ma ci vedo chiaramente, alla luce dell’astro argenteo. Ieri il pensare ai cani, alla vecchia casa e a tanti altri ricordi associati (avevo vent’anni allora!), mi ha riportata indietro nel tempo. E anche questo è Luna.

***

 

La Senza Nome nel bosco

“Sono in un bosco, sotto a degli alberi e ho la percezione di alberi fitti sopra di me. Io cammino circospetto ma non spaventato. Ad un certo punto sorge davanti a me, in qualche modo tra gli alberi l’arcano XIII. Quando lo vedo rimango basito, non terrorizzato ma è una sorpresa che mi blocca e dentro di me penso “oddio!”, tipo che non è un bel segno. Poi l’arcano si muove e inizia a falciare letteralmente e io vengo spinto…qualcosa mi spinge a portare la mia attenzione verso il basso e vedo quello che la XIII taglia, tra cui i residui di teste e braccia come nella carta. Immediatamente capisco che tutto ciò diventa nutrimento: io ho la percezione del fatto che il suo tagliare sia funzionale a nutrire e quindi mi rassereno moltissimo e penso a M. nel sogno e dico “la devo subito dire a M. questa cosa!”. Nel momento in cui finisco di pensarlo mi giro e lei è lì con me, mi sta sorridendo e io e lei ci prendiamo per mano e tutti e due veniamo investiti da un’energia di un colore rosso brillante che sale dalla terra e ci colora le gambe. E rimaniamo stupiti e un po’ estasiati da questa cosa. Poi da lì so che il sogno prosegue, ci muoviamo, non c’è più la carta e continuiamo a camminare in questo bosco. Da qui non ricordo più niente…”.

 

Note del sognatore: sogno del 4 giugno 2020. I due sognatori, la stessa mattina, si sono sognati a vicenda e nelle vicende oniriche ci sono alcuni elementi comuni: gli alberi (l’ambientazione) e il nero come colore dominante.

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La Torre di Bologna

“Sono davanti ad una vecchia torre di Bologna (che oggi non esiste più), e ci sono degli anziani che per mezzo di un sistema a carrello e impalcature di sostegno vogliono spostare la struttura in un altro luogo. L’operazione non va a buon fine e la torre crolla: correndo trovo riparo sotto ai portici, mentre gli anziani non riescono a salvarsi”.

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La caduta dalla Torre

“Mi trovo su una torre molto alta ed eccomi precipitare: mentre cado avverto l’aria che mi frena e penso “beh, non è un attimo allora!”. Così ho il tempo di raccomandare l’anima a Dio”.

 

Note del sognatore: sogno fatto mentre ero convalescente dopo essere stato operato d’urgenza; non credente, ho ricevuto un’educazione cattolica.

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La Torre dell’Alchimista

“Sono nella mia casa (molto più grande di quella reale), in una stanza a forma circolare, con mobili antichi, vetrate e una grande biblioteca attorno: sembra lo studio di un alchimista. Dalla parte alta si possono vedere le stelle. All’improvviso arriva una scossa di terremoto molto forte, cerco riparo sotto una porta, con altre due persone, il mio partner e la mia migliore amica. Durante la scossa la stanza ruota a 360° su se stessa e rimane complessivamente intatta…sembra quasi una torre, nel senso che so che quella stanza è una struttura a se stante. Siamo a Venezia. Non provo la sensazione di panico, mi preoccupo di sentire telefonicamente mio padre ed anche i miei stanno bene. Prima di lasciare la casa recuperiamo qualcosa per uscire e mentre raggiungo la mia stanza, passando per un corridoio, vedo uscire due topi bianchi da quello che sarebbe uno sgabuzzino: all’inizio la cosa mi spaventa…più che altro sono stupita di avere dei topi in casa!!! Poi tranquillizzata anche dal mio partner, sento di essere contenta che si siano salvati anche i topi!”.

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La Torre da ristrutturare

“Mi trovo in una casa simile alla torre di Jung (Bollingen): dà su un lago ed è circondata dalle montagne. La casa è da risistemare”.

 

Note della sognatrice: l’incisione della pietra di Bollingen recita: “Il tempo è un bambino che gioca a dadi: il regno del bambino. Questo è Telesphoros, che vaga attraverso le regioni oscure di questo cosmo e splende come una stella dal profondo. Egli indica la strada verso i cancelli del sole e la terra dei sogni”. Telesforo (in greco antico Τελεσφόρος Telesphòros, “che porta alla realizzazione”) era figlio di Asclepio e dio della convalescenza. Spesso accompagnato da sua sorella, Igea, era rappresentato con il capo coperto da un cappuccio o berretto frigio.

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Il grattacielo e il fulmine

“Sono a New York con il mio compagno: ci troviamo in un grattacielo altissimo, di notte. Guardiamo fuori la città buia, quando all’improvviso un potente fulmine colpisce il suolo, aprendo una gigantesca crepa che avanza verso il palazzo…dobbiamo scendere per salvarci”.

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L’accesso al Tempio

“Sono con la mia vicina di casa e stiamo per entrare in un tempio nel bosco. La giornata è splendida, piena di sole, tutto intorno il verde. Nell’aprire la porta le dico: “Aspetta, fermati. Per entrare qui dentro devi lasciare fuori l’ego; a lui non è permesso entrare”.

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I due mazzi 

“Sono nello studio di C., sul tavolo ci sono due mazzi di Tarocchi, entrambi Camoin-Jodorowsky. Mi chiedo a cosa servano due mazzi”.

Note della sognatrice: forse i due mazzi si riferiscono a strumenti diversi, ma sempre orientati alla salute e alla relazione di aiuto. Da sveglia ho pensato potessero rappresentare i titoli e le professioni della persona sognata, che è sia medico che psicologa.

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Il Mago, il Due di Ori e l’Appeso

“Entro in una struttura diurna per persone con disabilità, accompagnata da uno degli operatori: è in corso un incontro di discussione sui problemi della società, in cui si pianificano anche attività di solidarietà. Rimango molto colpita dall’impegno che avverto nell’aria. Esco da una porta secondaria e mi ritrovo in un cortile ampio con altre persone. E’ l’ora del crepuscolo e si avvicina un ragazzo che mi mostra come può creare una fiamma dal palmo della sua mano: sono meravigliata ed affascinata, l’effetto del fuoco e il contrasto con la luce calante crea una forte suggestione. Lo sguardo del ragazzo è di chi sa che sta facendo un’operazione magica. Si muove tra le altre persone mostrando ciò che sa fare. Ora risalgo all’interno della struttura e mi siedo ad un grande tavolo insieme a L., una mia cara amica: sparpagliati sul tavolo ci sono i nostri mazzi di Tarocchi, il mio sul lato destro e il suo sul lato sinistro. Raccolgo le mie carte per sistemarle e mentre lei fa lo stesso vedo chiaramente il due di Ori. Mentre riconto per controllare che ci siano tutte, mi accorgo che manca l’Appeso…per errore è finito nel suo mazzo”.

 

Note della sognatrice: io e l’amica del sogno, ai tempi, vivevamo diverse situazioni di vita (e molteplici interessi) che avevano un elevato grado di sovrapponibilità. Mi colpiscono la relazione tra il Due di Ori e l’Appeso e le azioni del risistemare i mazzi e del far di conto. Quando io e L. parlavamo a lungo delle rispettive situazioni e ci confrontavamo, alla fine, non facevamo i conti con le nostre vite, cercando di fare ordine, di ricomporre dei quadri di senso? Forse tutte quelle esperienze in comune sono espresse così nel sogno e l’Appeso era allora, per entrambe, la condizione più forte.

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Il timone

“Mi trovo in riva al mare: sulla spiaggia, ai miei piedi, arriva il timone di una nave, trasportato dalle onde. Mi chiedo da dove arrivi, se le persone che erano a bordo sono salve o meno…quale sarà la sorte di quella imbarcazione”.

 

Note della sognatrice: al timone del sogno associo l’Arcano Roue de Fortune. 

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La Signora degli Animali

“Sono in un deserto, sullo sfondo domina un grande olivo. Mi trovo seduta su un trono e attorno a me ci sono animali di diverso tipo (leoni, giaguari), che mi proteggono”.

 

Ndr: il sogno fa pensare alla Dea della Montagna e all’Arcano la Force.

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Il Mondo in movimento

“Vedo l’androgino de le Monde sospeso in aria…e intorno, sempre sospese, le quattro entità. Non sono fissi, si muovono leggermente con molta armonia”.

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La Luna, il Matto e l’Eremita

“Sono nella mia camera da letto, c’è penombra, come in una notte illuminata dalla luna piena. Al centro della stanza c’è un albero, sul tronco è arrotolato un enorme serpente nero: è tranquillo ma voglio mandarlo via comunque, cosi con un rametto gli dò qualche spinta. Il serpente apre gli occhi e inizia a muoversi verso la finestra; mentre lo fa si trasforma in un inquietante giullare con un vestito multicolore e il cappello con i campanelli: in mano ha una lanterna a forma di nuvola, mentre sogghigna e mi guarda esce dalla finestra, camminando per aria. Quando se ne va sono così sollevata che mi sveglio”.

Nel sogno sembrano esserci dei riferimenti alla figura del Trickster.

 

 

Sogni con gli Arcani Minori

 

Le sei carte

“Sono in compagnia di una mia amica che mi dice “Queste carte sono per te”. Le guardo una ad una e noto che sono rappresentati due animali, due figure umane (Re e Regina degli Arcani Minori) e due cuori. In tutto sono sei carte”.

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Il Tre di Spade

“Vedo un tre di spade, colore blu marino, legate con una corda. Le tre spade vertono verso il basso, una all’angolo sinistro, una al centro e una all’angolo destro. Le spade sono coperte di striature rosse. Come color corallo o ruggine”.

Note di Ciro Fusciello: sono laureando in Filosofia.

RACCOLTA SOGNI con ANIMALI vol. 1

RACCOLTA SOGNI con ANIMALI vol. 1

  Incontrare un animale in sogno è un evento molto significativo: nel movimento di ricerca di senso ritroviamo in questi un compagno di viaggio, un alleato, un curatore e un grande insegnante. Ringrazio le sognatrici e i sognatori che hanno condiviso con me queste loro 

RACCOLTA SOGNI vol. 3

RACCOLTA SOGNI vol. 3

  Vi presento la Raccolta sogni vol. 3, antologia onirica in cui convergono nuovi sogni. Come sempre ringrazio tutte/i coloro che li hanno condivisi Chi desiderasse contribuire ad ampliare i contenuti di questa pagina può scrivermi all’indirizzo [email protected]   Respirare insieme “Mi trovo in un 

Margherita

Margherita

Giuro che non sarò prolissa! O quantomeno, che ci proverò. Mi chiamo Margherita, sono una ventiseienne laureata in Lettere, con qualche sogno e pochi risultati. Oggi mi imbarco in questa nuova avventura in questo blog. Perché proprio io? Non so, chiedetelo a Marta Giovannini, che ringrazio infinitamente per l’occasione e che spero di non deludere.

Veniamo a noi: con cosa vi tedierò? Con quello che ai letterati piace di più… le parole. I sogni sono fatti di immagini, sapori, rumori, ma soprattutto di parole. Le parole che pronunciamo e ascoltiamo nel sogno stesso, certo, ma soprattutto quelle che usiamo poi, a livello consapevole e non, per rielaborarlo, razionalizzarlo, o anche solo per riporlo nel cassettino dell’inconscio e neutralizzarlo.

Jorge Luis Borges diceva che i sogni sono il genere letterario più antico e, non a caso, ha proceduto a stilare una “storia generale dei sogni e degli incubi” intitolata Il libro dei sogni in cui ripropone, accanto ai suoi stessi racconti, opere fondanti della letteratura universale come L’epopea di Gilgamesh o Il sogno della camera rossa di Kao.

Letteratura e sogno sono parenti perché entrambi si nutrono dell’immaginazione, entrambi si muovono nella creazione di una realtà parallela e a tratti alternativa alla vita reale: talvolta sono lo specchio della realtà che viviamo, in altre occasioni si rivelano come le parole che l’Inconscio cerca di dirci, in altri momenti ancora viaggiano un po’ in direzione ostinata e contraria, per citare Faber, che sta bene su tutto.

 

«Supponiamo che io sogni un uomo (…) e che poi, immediatamente, sogni l’immagine di un albero. Al risveglio, posso conferire a questo sogno così semplice una complessità che non gli appartiene: posso pensare che ho sognato un uomo che diventa albero, che era un albero. Modifico i fatti, e ho già iniziato a creare delle trame fittizie.»

Borges, Il libro dei sogni

Pensate cosa può succedere se poi gli scrittori sognano le vicende che poi scrivono, o se addirittura decidono che i personaggi che hanno creato, si ritroveranno a sognare all’interno di quelle pagine. O pensate a tutti i film mentali che ci facciamo quotidianamente chiusi nelle nostre stanze o guardando le immagini tremolanti che scorrono fuori dal finestrino opaco di un treno- gli anni da pendolare si sentono tutti!-. In fin dei conti, i sogni son desideri (di felicità… la sentite la canzoncina della Cenerentola della Disney?) e i desideri sono il motore delle nostre azioni, quelle reali e quelle letterarie. Orlando inseguiva Angelica e perdeva il senno, tutti noi ci alziamo dal letto la mattina per migliorare la nostra condizione. Alla base di ogni azione, nostra come di tutti i personaggi di tutte le arti, c’è la ricerca, la quête dell’oggetto dei desideri. Banalmente, ogni nostra azione è volta, a livello profondo, a realizzare un sogno.

E’ con le parole di Borges e con i miei vagheggiamenti vagamente ariosteschi, che rispondo alla domanda perché scrivere articoli su letteratura e sogni.

 

Altre mie pagine:

Tumbrl https://www.tumblr.com/blog/yourtrashcollector

Instagram https://www.instagram.com/foretold_tiresias/?hl=it

 

Margherita Battistini

 

NdR: i bellissimi contributi di Margherita saranno proposti nella categoria Le Parole dei Sogni.

Collaborazioni

Collaborazioni

L’invito al Mondo delle Arti per arricchire i contenuti e gli sguardi sul Sogno e sul Tarot è rivolto a tre persone, ai loro progetti in corso e alle loro passioni. A seguire la mia presentazione delle collaboratrici e dei collaboratori del blog, cui seguiranno 

Da ieri a oggi. Un fiorire di intrecci

Da ieri a oggi. Un fiorire di intrecci

All’inizio La genesi de Il Sogno di Psiche ai tempi che furono era connessa a ragioni molto pragmatiche: trovare un modo comodo e rapido di distribuire e consigliare il materiale per il Laboratorio dei Sogni. Allora viaggiavo ancora con le fotocopie, per poi evolvere ricorrendo 

RACCOLTA SOGNI vol. 2

RACCOLTA SOGNI vol. 2

Vi presento la Raccolta sogni vol. 2, antologia onirica in cui convergono sogni fatti durante il lockdown. Ringrazio chi li ha condivisi. Chi desiderasse contribuire ad ampliare questa pagina può scrivere all’indirizzo [email protected]   L’apertura delle Acque “In uno spazio indefinito, un paesaggio di un 

Bibliografia e sitografia Sogni nelle Medicine

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Bibliografia Sogni nella Medicina Ippocratica “Sulla dieta” di Ippocrate   Bibliografia Sogni in MTC “Il sonno e i sogni in Medicina Cinese” Le lezioni di Jeffrey Yuen, vol. XVIII, a cura di E. Simongini e L. Bultrini, Ed. Xin Shu, 2012. “Agopuntura per l’insonnia. Sonno 

Sogni e lockdown. Siti e articoli consigliati

Sogni e lockdown. Siti e articoli consigliati

Durante il lockdown siamo tornati a sognare e a restituire tempo, attenzione e voce alle narrazioni oniriche. Diversi progetti si sono attivati per dare spazio a queste storie, per raccogliere le immagini che prendono forma nella Psiche durante i processi di metabolizzazione e riorganizzazione della notte, con lo scopo di trovare delle tracce comuni nel dispiegarsi delle immagini dei sogni. Ma anche per ridare voce a quel linguaggio simbolico che nutre, sostiene e rivela il mondo interno, facendosi termometro immaginale del vivere individuale quanto collettivo. A maggior ragione nei grandi momenti di transizione.

Come potrete leggere nei diversi siti e articoli sono stati rintracciati dei motivi onirici che hanno caratterizzato i nostri sogni e le loro evoluzioni.

 

Pubblicazioni

EMERGENZA DEL SOGNO – Gruppo Persiani Editore

Sogni contagiati – Edizioni Magi (magiedizioni.com)

 

Progetti di raccolta sogni durante la quarantena

https://www.souslaplage.net/

https://www.idreamofcovid.com/dreams

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/04/20/news/raccontateci_i_vostri_sogni_al_tempo_del_coronavirus-254505715/

https://www.repubblica.it/dossier/cronaca/sogni-coronavirus/2020/05/07/news/instasogno_psicologa_raccoglie_i_sogni_su_instagram-255647739/

 

Articoli sui sogni in lockdown

https://clinicadellacrisi.home.blog/2020/04/04/per-un-archivio-dei-sogni/

https://www.ilpost.it/2020/04/11/sogni-incubi-coronavirus/

https://www.internazionale.it/notizie/eleanor-morgan/2020/05/04/panemia-sogni-subconscio

https://www.wired.it/scienza/lab/2020/04/15/coronavirus-cambia-sogni-dormire/

 

 

Nuove connessioni

Nuove connessioni

Con grande piacere, dopo molto tempo, rimetto finalmente mano al blog, complici gli scambi, gli incontri e gli aiuti delle ultime settimane. Per celebrare la forze di connessione ripercorro e condivido questi cammini e i loro intrecci. Colgo l’occasione per fare un ringraziamento particolare ad 

The Unique Worldview and Dream Life of the Amazon’s Achuar People By Michael Q. Bullerdick • June 7, 2016

The Unique Worldview and Dream Life of the Amazon’s Achuar People By Michael Q. Bullerdick • June 7, 2016

  The Achuar go so far as to equate “reality,” what they consider their “true life,” with the state of dreaming rather than the state of wakefulness. The Achuar [pronounced in three syllables as A-chu-ar] are a primitive and clannish semi-nomadic people whose name means 

PROBLEM SOLVING ONIRICO di T. Nathan

PROBLEM SOLVING ONIRICO di T. Nathan

Da “Una nuova interpretazione dei sogni” di T. Nathan, Raffaello Cortina Editore 2011, pp. 71-75

 

Elementi di una concezione del sogno indispensabile alla pratica dell’interpretazione 

 

“Il confronto tra tre grandi correnti di pensiero ci ha avviato verso una concezione generale del sogno.

  • Per il momento non è possibile pronunciarsi in modo preciso sulla natura del sogno. Se ne conserverà la definizione di base, che può essere accettata tanto dall’onirocrita “tradizionale” quanto dal neurofisiologo: il sogno è la traccia del funzionamento mentale (cerebrale) durante il sonno. Corollario di questa definizione: il sogno permette il mantenimento dell’identità durante il sonno.
  • Per ciò che concerne la funzione del sogno, prenderemo in considerazione una soluzione compatibile tanto con l’ipotesi neurofisiologica sviluppata da Michel Jouvet quanto, anche se in senso più lato, con i sottintesi delle “chiavi dei sogni dell’antichità”. Il sogno avrebbe come funzione principale quella di rigenerare l’identità propria della persona.
  • Il sogno possiede un certo numero di caratteri primari dei quali qualsiasi interpretazione dovrà tener conto: unicità, predittività, interattività, referenzialità.

 

Unicità: esso è sempre l’espressione dell’irriducibile peculiarità della persona. Nessuna interpretazione del sogno è credibile se non riesce a rendere questa caratteristica.

Predittività: condivide con il sogno ad occhi aperti, con l'”illusione”, la capacità di proiettarsi nel tempo, di intessere un brogliaccio del futuro. Così, ogni interpretazione dovrà identificare la maniera con cui il sogno prosegue con tracce reali concrete durante la veglia.

Interattività: meccanismo interattivo, il sogno mette la persona in contatto con i suoi elementi costitutivi, in primo luogo con quelli della sua cultura. Non c’è quindi da meravigliarsi che nei sogni degli antichi Greci compaiano i loro dei, che il dio degli Ebrei sia il principale interlocutore onirico dei suoi fedeli e che quello dei Mussulmani faccia altrettanto con i suoi. Già Artemidoro richiamava l’attenzione sull’importanza di conoscere la lingua, la cultura e le usanze del sognatore prima di interpretarne il sogno.

Referenzialità: come la decifrazione di un messaggio in codice, l’interpretazione di un sogno ha bisogno di disporre di un corpus di riferimento. Tutti i metodi di interpretazione ne hanno uno, mitologico, religioso o scientifico.

 

Dato per scontato ciò che abbiamo appreso sulla sua natura, la sua funzione, le caratteristiche indispensabili al suo trattamento, i metodi di interpretazione propriamente detti presuppongono nuove ipotesi sui meccanismi del sogno. Ne scopriremo una, indispensabile, presso alcuni ricercatori moderni, i cognitivisti standard che hanno cercato di sottoporre ad un’analisi sistematica la trama del sogno.

In un articolo del 1991, “Sogno e risoluzione di problemi”, Jacques Montangero ha presentato le ricerche condotte nel suo laboratorio sulla capacità del sogno di risolvere i problemi della vita in stato di veglia. Egli evidenzia innanzitutto come la trama dei sogni sia molto più strutturata di quanto si creda normalmente e soprattutto molto più logica. Successivamente ricorda tutta una serie di lavori sulle funzioni cognitive del sogno, che riassume proponendone una nuova definizione.

Secondo Montangero il sogno sarebbe un’operazione mentale consistente nei “produrre delle false percezioni assemblando in modo nuovo elementi di memoria e conoscenza generale”. Sottolineandone le capacità di riorganizzazione cognitiva, scompone il lavoro del sogno in sequenze logiche:

selezione di elementi significativi – il sogno sceglie tra quelli disponibili un certo numero di ricordi, conoscenze, concetti;

meccanismi di integrazione – secondo una regola di economia, il sogno fonde tra loro questi elementi costituendo scene dinamiche e complesse;

produzione di immagini – partendo dalle ricombinazioni che ha operato, il sogno produce delle immagini mentali precise e dei contenuti verbali.

Montangero concepisce dunque i meccanismi di formazione dei sogni come un insieme di processi cognitivi intensi e molto veloci. La formazione di un sogno potrebbe così essere schematizzata come la selezione di elementi conosciuti e il loro assemblaggio in nuove costruzioni secondo una logica specifica.

Una tale concezione del sogno conduce ad un totale cambiamento di prospettiva. Questa volta sono i meccanismi cognitivi del sogno ad essere oggetto di esame e non più le pulsioni affettive. Essa ha il merito di mettere in evidenza come, tutte le notti l’essere umano passi un’ora e mezza a rimuginare su ciò che già conosce, a scomporlo per ricombinarlo ininterrottamente fino a concepire nuovi racconti che poi ripresenta a se stesso come percezioni. Inoltre, Montangero focalizza la sua attenzione sulle capacità creative del sogno che inventa, di fatto, una neorealtà costituita da una combinazione originale di elementi riciclati.

A questo punto descrive la sua ricerca sperimentale propriamente detta. Impressionato da questa singolare creatività, cerca di indagare la capacità del sogno di risolvere i problemi che si presentano durante la veglia. Per far ciò, egli “impregna” con un problema irrisolto alcuni soggetti offertisi volontari per l’esperimento. Si tratta di quesiti di logica che essi non hanno saputo risolvere durante la veglia e che lo sperimentatore proporrà loro a più riprese prima che si addormentino. Poi egli sveglierà i soggetti all’incirca dieci minuti dopo l’inizio del sonno paradosso, nel momento in cui compaiono i movimenti oculari rapidi, chiedendo loro di raccontare cosa stanno sognando. Questa procedura verrà ripetuta ogni volta che si ripresenta una fase di sonno paradosso e cioè fino a quattro volte nella stessa notte.

Molteplici sono le conclusioni tratte da questa esperienza:

-il quesito posto prima dell’addormentamento si ritrova in maniera statisticamente significativa nei sogni della notte;

-quando il sogno, nel suo scenario, propone una soluzione, il sognatore riesce generalmente a risolvere il problema al risveglio;

-se il soggetto non ha fatto sogni che contenessero il rompicapo postogli prima di addormentarsi, la possibilità che ha di risolverlo quando si sveglia sono molto meno elevate di quando esso è stato ripreso dal sogno.

Questa ricerca, proprio come diverse altre vertenti sui meccanismi cognitivi dei sogni, mi sembra fondamentale per il nostro tentativo di costruire una teoria del sogno preliminare all’interpretazione. Essa ricorda alcune celebri osservazioni sulle invenzioni la cui scintilla ha avuto origine in sogno.

La più conosciuta è una scoperta scientifica, quella del chimico tedesco Kekulé che, avendo sognato un serpente che si mordeva la coda, si svegliò con l’idea della struttura molecolare del benzene che, come  si sa, è di forma circolare. Anche l’invenzione della macchina da cucire avrebbe avuto origine in un sogno. Elias Howle, in effetti, sognò di essere prigioniero di indigeni che eseguivano davanti a lui una specie di danza. I suoi rapitori tenevano in mano ognuno una lancia la cui punta era attraversata da un foro all’estremità, un buco attraverso il quale passava una corda che legava tutte le lance tra loro. Si svegliò ed ebbe l’idea che gli consentì di concepire la macchina da cucire: bisognava praticare la cruna all’estremità appuntita dell’ago e non da quella smussata, come per i normali aghi da cucito.

Per accettare che non si tratta di coincidenze ma di manifestazioni della capacità del sogno di creare nuove proposte, Montangero formula una teoria basata sui processi cognitivi che agiscono durante i sogni. Essa conferma e arricchisce quella che abbiamo sostenuto fino a questo punto.

 

Terremo a mente che il sogno esprime, non si accontenta di riprodurre, crea.

Processi cognitivi specifici agiscono intensamente nella produzione del sogno. Uno di questi è la riorganizzazione di elementi in nuove combinazioni, dando luogo a quello che bisognerebbe giustamente chiamare uno scenario, successivamente riprodotto in immagini e parole. Gli effetti del sogno sono riscontrabili durante la veglia: sono addirittura misurabili e hanno dato origine a ricerche specifiche e a sperimentazioni.

Secondo Montangero esistono due modi di risolvere un problema: la soluzione alla quale si arriva seguendo un percorso prestabilito di cui si conoscono i passaggi, che deriva, dunque, dall’applicazione di un algoritmo, e quella che implica un’intuizione, una comprensione improvvisa, inattesa e incontrollata – un eureka!.

La sperimentazione descritta nel suo testo ci persuade che il sogno facilita il manifestarsi di tali intuizioni. Esso non sarebbe quindi solo una creazione, ma favorirebbe anche la creatività durante la veglia. Gli artisti ne erano convinti, dal momento che hanno spesso esplorato i loro sogni alla ricerca di nuove idee.

A. E. Van Vogt, celebre scrittore di fantascienza canadese, aveva addirittura, come racconta in un suo testo autobiografico, “messo il rubinetto al suo inconscio”. Aveva cioè deliberatamente regolato la sua sveglia perchè suonasse ogni novanta minuti per non perdere nessun particolar di ogni sogno della notte, che poi utilizzava nella creazione dei mondi straordinari descritti nei suoi romanzi. Terremo a mente infine che è possibile interrogare i proprio sogni , cosa di cui i cabalisti erano già a conoscenza, come vedremo più avanti.

Montangero impregna il soggetto con il rompicapo che non è riuscito a risolvere per far sì che questo si ripresenti nella sua attività onirica e il sogno gli risponde molto frequentemente integrando il quesito nella sua trama.

Chi vuole utilizzare i suoi sogni deve dunque imparare ad interrogarli. Deve anche accettare di raccoglierli laddove essi si esprimono, cioè nei primi istanti dopo il risveglio, prima che il mondo faccia irruzione nella mente del sognatore”.

Ciclo di incontri ‘I SOGNI d’ORGANO secondo la MTC’

Ciclo di incontri ‘I SOGNI d’ORGANO secondo la MTC’

    “Nella tradizione si fa riferimento ai sogni come a una vera e propria capacità di vedere nello stato di sonno. Per l’etimologia del carattere occorre risalire a Mèng, che significa una visione (Mù, “occhio” compare sia sopra che sotto) poco chiara. Un occhio distorto 

Laboratorio ‘CONVERSAZIONI sui TAROCCHI: simboli, miti e sogni’

Laboratorio ‘CONVERSAZIONI sui TAROCCHI: simboli, miti e sogni’

  “I Tarocchi sono un compendio di immagini simboliche che rappresentano l’insieme della vita psichica, le sue vicende evolutive, i suoi Arcani: in sintesi gli archetipi della personalità e del suo processo di individuazione.” Claudio Widmann   I Tarocchi sono un mazzo di carte costituito 

LIBRO sui SOGNI di IPPOCRATE

LIBRO sui SOGNI di IPPOCRATE

Da “Opere di Ippocrate”  a cura di Mario Vegetti, UTET, seconda edizione ampliata del 1976

 

“Colui che abbia raggiunto una conoscenza corretta intorno ai segni che si presentano nel sonno, troverà che essi hanno una grande importanza relativamente ad ogni cosa. L’anima infatti quando il corpo è sveglio è al suo servizio e, dividendosi in molti compiti, non è mai in se stessa ma dedica ogni parte di sè ad ogni facoltà di quello, all’udito, al tatto, al camminare, ad attività dell’intera persona: l’intelligenza non è mai padrona di se stessa. Ma quando il corpo riposa, l’anima si desta e si muove, governa la propria casa e compie da sola tutte le azioni del corpo. Questo infatti quando dorme non percepisce mentre essa, essendo sveglia, conosce ogni cosa, vede ciò che è visibile, ode ciò che è udibile, cammina, tocca, soffre, riflette, nel piccolo spazio ove essa ha sede; quante sono le funzioni del corpo e dell’anima, tutte essa le adempie durante il sonno. Chi dunque sa discernere ciò correttamente conosce gran parte del sapere (1). Per quanto riguarda i sogni che sono di provenienza divina e che preannunciano a città o a privati mali o beni, vi sono degli interpreti che possiedono l’arte di spiegarli; per quanto riguarda invece quegli stati patologici del corpo che l’anima preannuncia, eccessi di pienezza o di vuoto di sostanze naturali o mutamento verso stati anormali, essi li interpretano sì, ma talvolta con successo, talaltra erroneamente e in nessun caso conoscono il perchè di quanto avviene nè quando colgono il vero nè quando sbagliano: essi si limitano a raccomandare di prendere delle precauzioni per evitare un male. Non insegnano invece in che modo bisogna prendere tali precauzioni, ma invitano soltanto a pregare gli dèi; pregare gli dèi è buona cosa ma, pur rivolgendosi agli dèi, bisogna anche aiutarsi. (2)”

(1) Il valore semeiotico dei sogni viene dedotto dalla considerazione dell’attività che l’anima svolge durante il sonno: si afferma che è questo il momento in cui essa è pienamente padrona di se stessa, adempiendo inoltre a tutte le funzioni che il corpo durante il riposo non può compiere. In tal modo essa può avvertire le condizioni fisiche del soggetto, che manifesta attraverso le immagini dei sogni. 

(2) L’autore rivendica valore semeiotico ai sogni, dopo averne enunciato nel Terzo Libro il presupposto biologico. Nel presente passo si vuole sottolineare come tale funzione esuli dal campo della techné mantica, che è in grado di spiegare solamente i sogni di origine divina; qualora interpreti anche questi prodotti dall’anima alla stregua di quelli, solo casualmente può darne un’esatta valutazione, ma mai comprenderne le cause e indicare quindi un rimedio adeguato. La polemica richiama in certo modo un passo del Regime delle malattie acute (capitolo 8°) ove la figura dell’indovino che esercita la sua arte basandosi sul caso e non sulla conoscenza per cause è assimilata a quella del cattivo medico che, non indagando i motivi delle sue prescrizioni, finisce per contraddirsi. Il che ingenera nei profani il pregiudizio che di fatto non si dia una techné medica. 

 

“Riguardo a questo argomento ecco come stanno le cose: quei sogni che riproducono durante la notte le azioni o i pensieri fatti dall’uomo durante il giorno, svolgentisi nello stesso modo in cui sono stati fatti o pensati, relativamente ad una cosa giusta, sono buoni per chi li fa; essi sono infatti indizio di salute poichè l’anima persiste nei progetti diurni senza essere dominata nè da pienezza nè da vuotezza, nè da qualche altro impedimento proveniente dall’esterno. Se invece sono in contrasto con le azioni della giornata e sono campo di lotta o di contesa, ciò è indizio di un turbamento nel corpo; se tale lotta è forte, forte è il male, se di poco conto il male è meno grave. Non sto a giudicare se bisogna rinunciare o meno a quanto si era progettato di fare, consiglio invece di curare il corpo. (3) Questo turbamento dell’anima è dovuto infatti ad una secrezione che si è verificata per il determinarsi di una pienezza. Se l’ostacolo è forte conviene vomitare e adottare una alimentazione leggera da aumentare a poco a poco nell’arco di cinque giorni, compiere al mattino con gradualità numerose e rapide passeggiate e fare pure degli esercizi adeguandogli all’incremento dei cibi. Se invece l’ostacolo è debole, si sopprimerà il vomito ed un terzo dell’alimentazione che sarà quindi aumentata con molta gradualità in cinque giorni; si insista con le passeggiate, si facciano esercizi vocali, si preghino gli dèi e il disturbo passerà. Vedere il sole, la luna, il cielo e le stelle chiare e luminose, ciascuna nella condizione consueta, è buona cosa. Tutti questi segni infatti sono indizio di salute per il corpo; ma bisogna conservare tale stato mantenendo la dieta che si sta seguendo. Se invece appare qualcosa di contrario a tutto questo, ciò è indizio di malattia per il corpo, violenta se i segni sono violenti, meno grave se i segni sono più deboli. L’orbita esterna è quella delle stelle, la mediana è quella del sole, della luna è quella della concavità. (4) Se una delle stelle sembra essere ostacolata, nascosta o trattenuta nella sua orbita da nebbie o da nubi, è cosa da poco; se lo è invece da acqua o grandine, il segno è piuttosto grave; indica infatti il formarsi nel corpo di una secrezione umida e flegmatica che è penetrata nel circuito esterno. Ad un tale paziente è utile fare molte corse vestito, aumentandole gradatamente, per sudare il più possibile, fare anche molte passeggiate dopo gli esercizi ed eliminare la colazione; ridurre di un terzo i cibi ritornando poi all’alimentazione consueta in cinque giorni. Se il segno sembra essere più violento bisogna anche fare dei bagni di vapore; poichè infatti il disturbo risiede nel circuito esterno, giova purificarsi attraverso la pelle. I cibi siano secchi, acri, astringenti, puri e gli esercizi di quelli che asciugano il più possibile. Se i segni come quelli sopra descritti hanno come oggetto la luna, giova fare la revulsione verso l’interno, vomitare dopo aver ingerito cibi acri, salati ed emollienti; è bene anche fare delle corse rapide e delle passeggiate, esercizi della voce, eliminare la colazione, ridurre gli alimenti, riprenderli con la medesima gradualità indicata per il caso precedente. Bisogna fare la revulsione all’interno perchè il male sia manifestato nelle parti cave del corpo. Se invece i segni sopra indicati riguardano il sole, il male è più forte e più difficile da vincere. Bisogna fare entrambe le revulsioni, corse di fondo e semplici, passeggiate e ogni altro tipo di esercizio; l’alimentazione deve essere ridotta e quindi ricondotta alla normalità come nei casi precedenti; si vomiti quindi e la si aumenti (l’alimentazione) in cinque giorni. Se gli astri sono compressi nel cielo sereno e appaiono deboli il paziente è dominato da una secchezza del circuito e quei segni indicano il pericolo di un insorgere del male. Bisogna allora eliminare gli esercizi e adottare una dieta più umida ed emolliente, fare dei bagni, riposarsi di più e dormire molto, fino a quando il male non sia cessato (5). Se questo si oppone sembra essere igneo e caldo, ciò è indizio di una secrezione biliosa. Qualora questo ostacolo prevalga, ciò indica l’insorgere di una malattia; se poi gli astri dominati scompaiono addirittura, c’è pericolo che la malattia sia mortale. Se tale ostacolo sembra essere messo in fuga e fuggire rapidamente inseguito dagli astri, c’è pericolo che il paziente, qualora non venga curato, cada in delirio. In tutti questi casi è bene purgarsi con l’elleboro, prima di cambiare regime, altrimenti giova adottare un regime acquoso, non bere vino se non bianco e leggero, di poco nerbo e annacquato; astenersi da ciò che è caldo, acre, disseccante, salato. Si facciano il più possibile esercizi naturali e moltissime corse vestiti. Non si facciano massaggi, nè lotta, nè lotta a terra. Si dorma molto e su di un letto soffice; si riposi fatta eccezione per gli esercizi naturali; dopo pranzo si cammini. E’ bene anche prendere dei bagni caldi e quindi vomitare. Per trenta giorni si cerchi di non essere sazi; quando lo si sarà, tre volte al mese si prenderanno cibi dolci, acquosi e leggeri e quindi si vomiterà.”

 

(3) Per concavità si intende quella della sfera celeste più vicina alla terra, e che la contiene, nella quale la luna compie la propria orbita. (…) Ivi sono valutati positivamente i soni che presentano momenti della vita quotidiana conformi al suo effettivo svolgersi, come ora è giudicato positivo l’apparire di immagini celesti in accordo con i fenomeni reali; il contrario è ritenuto segno di turbamento fisico. Ritorna la corrispondenza tra microcosmo e macrocosmo già presente nel capitolo decimo (di Opere) dove ai “periodi” celesti erano paragonati quelli creati nel corpo dall’azione del fuoco.

 

(4) Concordemente con quanto sopra enunciato, l’autore rifiuta di interpretare il sogno in senso mantico, di trarne cioè un’indicazione per il comportamento del paziente, bensì lo legge in chiave semeiotica quale indizio del determinarsi di uno squilibrio fisico cui è dovuta un’appropriata terapia. Se il sogno si contrappone all’attività svolta durante la giornata, è segno di turbamento derivante da pienezza: il regime da adottare consisterà nel ridurre l’alimentazione e nell’incrementare gli esercizi, soprattutto quelli veloci. Il sogno fornisce uno degli elementi che il medico deve interpretare per formulare un quadro pro-diagnostico; saranno gli altri concomitanti a permettergli di determinarlo ulteriormente, consentendogli quindi una maggiore esattezza nelle indicazioni dietetiche.

(5) Si passa ora ad una sintomatologia contraria rispetto a quella descritta nei tre casi precedenti, nei quali i segni indicavano un eccesso di umido dovuto a pienezza; qui invece lo squilibrio tende verso la predominanza del secco, che il regime indicato vuole attenuare.

 

“Se alcune stelle errano qua e là a caso, senza necessità, ciò è indizio di un turbamento dell’anima causato da preoccupazioni. In tal caso è bene riposarsi, volgere l’animo a spettacoli soprattutto comici o a qualcosa la cui vista allieti assai, per due o tre giorni, e il disturbi cesserà; altrimenti c’è pericolo di ammalarsi. Quando qualche stella sembra cadere dalla sua orbita, se è pura e luminosa e precipita verso oriente ciò è indizio di salute; se infatti nel corpo qualcosa di puro viene secreto dal circuito secondo natura in direzione da occidente ad oriente, sta bene; infatti tutto ciò che viene secreto nel ventre e tutto ciò che viene riversato nella carne esce dal circuito. Ma quando l’astro è nero e poco luminoso e sembra muoversi verso occidente o verso il mare o la terra o l’alto, ciò è segno di malattia: gli astri che si muovono verso l’alto indicano flussi del capo, quelli che si muovono verso il mare malattie del ventre, quelli che si muovono in direzione della terra indicano soprattutto tumori che si sviluppano nelle carni. Tali pazienti è bene che riducano di un terzo l’alimentazione, vomitino, aumentino quindi gradatamente i cibi in cinque giorni e in altri cinque giorni ritornino completamente all’alimentazione normale; si vomiti allora una seconda volta e si proceda nuovamente con la medesima gradualità. Se poi un corpo celeste puro ed umido sembra porsi sopra di voi, ciò è indizio di salute perchè ciò che dall’aria penetra nell’uomo è puro e anche l’anima lo vede tale quale è entrato. Se però il corpo celeste è nero e nè puro nè trasparente, esso indica malattia che non è dovuta nè a pienezza nè a vuotezza ma a qualcosa di proveniente dall’esterno. Giova in tal caso fare delle corse semplici, veloci, per ridurre al minimo la consunzione del corpo e perchè, raggiungendo un ritmo il più intenso possibile di respirazione, venga espulso ciò che si è introdotto dall’esterno; dopo le corse si facciano delle passeggiate veloci. Deve essere seguito per quattro giorni un regime emolliente e leggero.

Tutto ciò che di puro sembra di ricevere da una divinità pura è buon segno per la salute, poichè indica che ciò che penetra nel corpo è puro. Se invece sembra il contrario, non è buon segno; indica infatti che è penetrato nel corpo qualcosa di malsano; bisogna allora seguire la cura indicata per il caso precedente. Quando poi pare che piova dolcemente con il bel tempo, e non diluvi nè infuri la tempesta, è bene: ciò significa che il soffio proveniente dall’aria è proporzionato e puro. Se invece avviene il contrario, la pioggia è forte, vi è tempesta e uragano con acqua non pura, tutto ciò è indizio di malattia dovuta al soffio inspirato. Anche i pazienti di questo tipo devono seguire il regime sopra indicato, ma riducendo assai la qualità dei cibi. Sulla base di questa conoscenza dei segni celesti bisogna pertanto prendere delle precauzioni, adottare il regime appropriato e pregare gli dèi: quando si hanno dei segni buoni si preghi il sole, Zeus celeste, Zeus protettore del focolare, Athena protettrice del focolare, Hermes, Apollo; per i segni contrari si preghino gli dèi che allontanano il male, la Terra e gli eroi perchè tutti i mali vengano allontanati.

Sono segni di salute anche i seguenti: vedere e sentire chiaramente quanto si trova sulla terra, camminare e correre con sicurezza e velocemente senza paura, vedere la terra senza asperità e ben coltivata, gli alberi rigogliosi, ricchi di frutti e curati, fiumi che seguono il loro corso normale con l’acqua pura e nè più abbondante nè più scarsa del giusto, e così pure le sorgenti e i pozzi. Tutto ciò è segno di salute per l’uomo e indica che il corpo, tutti i circuiti e tutto ciò che viene introdotto e secreto sono normali. Ma il vedere qualcosa di contrario a tutto questo significa che qualche male si è determinato nel corpo: se la vista o l’udito paiono indeboliti ciò è indizio di qualche malattia nella regione della testa. Bisogna pertanto intensificare in rapporto alla dieta precedente, le passeggiate del mattino e quelle dopo pranzo. Se invece appaiono colpite le gambe bisogna fare la revulsione vomitando e aumentare la lotta rispetto al regime precedente. La terra accidentata significa che la carne non è pura; in tal caso bisogna aumentare le passeggiate dopo gli esercizi.

Alberi senza frutto indicano chiaramente la corruzione del seme umano: se gli alberi perdono le foglie il male proviene da ciò che è umido e freddo; se invece sono ricchi di foglie ma non portano frutti, il male proviene da ciò che è caldo e secco; nel primo caso si deve dunque, mediante il regime, riscaldare ed asciugare; nel secondo caso raffreddare e inumidire. Fiumi che fluiscono contrariamente al loro corso normale indicano se sono troppo ricchi d’acqua un circuito del sangue troppo abbondante, se sono troppo poveri d’acqua indicano insufficienza nel circuito; mediante la dieta, bisogna pertanto in un caso aumentare e nell’altro diminuire. Se non scorrono puri indicano un turbamento; ci si purifica con corse semplici e passeggiate per il moto prodotto dall’intensificarsi della respirazione. Sorgenti e pozzi indicano un turbamento nella vescica; bisogna purificarsi con dei diuretici. Un mare agitato indica indica una malattia dello stomaco; ci si purifichi con lassativi leggeri e blandi. Terra o casa che tremano per chi è sano significano debolezza, per chi è malato salute e cambiamento dello stato in cui si trova. Ai sani giova pertanto cambiare regime: anzitutto vomitino per poi riprendere il cibo a poco a poco poichè è il cibo presente nel corpo che ne causa il turbamento. I malati invece devono continuare con lo stesso regime perchè il corpo sta già cambiando dallo stato presente. Vedere la terra inondata dall’acqua o dal mare è indizio di malattia dovuta alla molta umidità presente nel corpo; in tal caso bisogna ricorrere al vomito, eliminare la colazione, fare degli esercizi ed adottare un regime secco; si aumenti poi l’alimentazione gradualmente e partendo con pochi cibi.

Vedere la terra nera o bruciata non è affatto un buon segno ma indica, al contrario, pericolo di cadere in una malattia grave e mortale; significa infatti che la carne è eccessivamente asciutta; in tal caso bisogna eliminare gli esercizi e tutti i cibi asciutti, caldi, acri e diuretici. Il regime consiste nel prendere acqua di orzo mondato ben bollita e tutti quei cibi che siano emollienti e leggeri in piccola quantità, abbondante vino bianco annacquato, molti bagni; non si faccia mail il bagno senza aver mangiato, si dorma su di un letto soffice, ci si riposi, ci si guardi dal freddo e dal sole; si preghi la Terra, Hermes e gli eroi. Se sembra di tuffarsi in un lago, nel mare o nei fiumi, non è una buona cosa; è infatti indizio di eccessiva umidità; anche in questo caso è bene adottare una dieta disseccante e fare molti esercizi. Per chi ha la febbre questo è invece un buon segno poichè indica che il calore viene spento dall’umido.

Vedersi addosso qualche indumento che sia adatto al proprio fisico, nè troppo grande nè troppo piccolo è un buon segno per la salute; vedere un proprio vestito bianco e le proprie migliori calzature è buon segno. Ma tutto ciò che è più grande o più piccolo della propria corporatura non lo è; nel primo caso bisogna aumentare, mediante il regime, nel secondo diminuire. I vestiti neri sono più nefasti e pericolosi: è necessario ammorbidire e inumidire. I vestiti nuovi indicano un cambiamento.

Vedere i morti ordinati nella persona in bianche vesti, è buon segno, come pure ricevere da loro qualcosa di puro è un indizio di salute del corpo e della bontà di ciò che viene introdotto. Dai morti infatti proviene il nutrimento, la crescita e il seme; che questi dunque entrino puri nel corpo è indizio di salute. Ma se al contrario i morti si vedono nudi, vestiti di nero e non curati nella persona o che ricevono qualcosa o la portano da casa non è questo segno favorevole: indica infatti malattia perchè quanto entra nel corpo è nocivo. In tal caso bisogna purificarsi mediante delle corse semplici e delle passeggiate, vomitare e adottare un’alimentazione emolliente e leggera, da aumentarsi gradualmente.

L’apparire durante il sonno di corpi di forma anormale che spaventano il dormiente indica pienezza di cibi ai quali il corpo non è abituato, secrezione, flusso bilioso e l’insorgere di una malattia grave. Si deve in tal caso vomitare e ricorrere ad una alimentazione che aumenti gradualmente nell’arco di cinque giorni e sia basata su cibi il più possibile leggeri, non in grande quantità nè acri, neppure secchi o caldi; gli esercizi devono essere soprattutto quelli naturali ma si devono eliminare le passeggiate dopo pranzo. Si facciano anche bagni caldi e si riposi. Ci si guardi dal sole e dal freddo. Se durante il sonno sembra di mangiare o bere dei cibi o delle bevande abituali, ciò è indizio di insufficiente alimentazione e di desiderio dell’anima. Sognare di mangiare le carni più forti è segno di notevole eccesso; l’eccesso è invece minore se si sogna di mangiare le carni più deboli perchè ciò che fa bene mangiare è pure buon segno quando lo si sogna. E’ utile pertanto ridurre i cibi poichè questo tipo di sogno è indizio di alimentazione troppo abbondante. I pani fatti di formaggio e miele hanno lo stesso significato. Sognare di bere dell’acqua pura non è dannoso, tutto il resto è dannoso.

Tutto ciò che di consueto ad un uomo par di vedere in sogno è indizio di desiderio dell’animo. Tutto ciò che fugge spaventato indica un arresto del sangue dovuto a secchezza; in tal caso è bene raffreddare e inumidire il corpo. Se si combatte, si è feriti o legati da un altro ciò indica che si è determinata nel corpo una secrezione opposta al circuito. Giova in tal caso vomitare, asciugare, fare delle passeggiate, far uso di cibi leggeri, accrescendo gradualmente l’alimentazione nel giro di cinque giorni.

Sognare di vagabondare e di fare difficili ascensioni ha lo stesso significato. Attraversamenti di fiumi, opliti, nemici, mostri di forme strane sono indizio di malattia o di pazzia. E’ bene prendere pochi cibi e questi siano leggeri ed emollienti, vomitare ed accrescere gradualmente l’alimentazione in cinque giorni; fare molti esercizi naturali, ma non dopo pranzo; evitare i bagni caldi, il riposo, il freddo, il sole.

Seguendo ciò che io ho scritto si godrà di una vita sana; quanto a me, il regime da me individuato è tutto ciò a cui un uomo poteva arrivare nella sua scoperta, con l’aiuto degli dèi.”

RACCOLTA SOGNI vol. 1

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Vi presento la Raccolta dei Sogni vol. 1, la prima antologia onirica che si è venuta a formare grazie ai contributi dei partecipanti delle varie edizioni del Laboratorio dei Sogni. Ognuno di questi sogni è un ricordo tratto dalla propria biografia onirica, sotto forma di 

Il LAVORO con l’ONIRICO

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Il lavoro con l’onirico (quello attivo compiuto con i sogni) permette nel tempo di acquisire una maggiore capacità di comprensione delle immagini personali e collettive, di aumentare l’abilità di autoanalisi e di saper mettere in relazione eventi, emozioni e produzioni oniriche in un continuum dotato 

RIMEDI NATURALI per SOGNARE

RIMEDI NATURALI per SOGNARE

Dalla Natura giungono fino a noi diverse piante note per la loro azione sulla dimensione onirica, in forma di olio essenziale da usare nel diffusore d’ambiente. Le informazioni riportate in corsivo sono tratte dal libro “Aromaterapia Naturopatica”, Luca Fortuna, Enea, 2006.

 

 

Oli essenziali

Olio essenziale di Salvia Sclarea 

“Stimola la creatività, l’ispirazione e le visioni. Apprezzata da artisti e creativi in generale, può fornire idee e spunti per creare relazioni, immaginare soluzioni, dar vita a mondi immaginari. […] Stimola i sogni, aumenta l’attività onirica e la capacità di ricordare quanto si è sognato”.

L’olio essenziale di Salvia Sclarea favorisce i sogni di sblocco quando ci si trova davanti ad un bivio: è uno stimolatore dello sguardo interiore, aiuta a vedere più chiaramente.

 

Olio essenziale di Melissa 

“L’olio essenziale di melissa è efficace contro l’insonnia nervosa, è un ottimo antistress, mitiga gli effetti esercitati sulla psiche da eventi esterni”.

Con la sua “dolcezza” (per la relazione con le api e il miele) può mitigare gli incubi quando eccessivi. E’ un olio estremamente costoso, più spesso si trova in miscela con altri oli ad un prezzo accessibile.

 

Olio essenziale di Lavanda 

“L’olio essenziale di lavanda è un eccellente rilassante, antistress, efficace in caso di agitazione, paura, rabbia. Indicato per chi soffre d’insonnia. Libera il pensiero e aiuta a prendere una decisione: rigenerante psichico in grado di influire positivamente sui processi di pensiero”. E’ un’essenza che può promuove sogni di “pulizia” psichica.

 

Fiori di Bach 

Per chi usa rimedi vibrazionali è indicata anche una miscela di fiori di Bach contenente Cerato e Star of B. per lavorare sul tema della memoria. In caso di sogni ricorrenti di difficile comprensione si possono aggiungere anche Chestnut Bud e White Chestnut, per promuovere la relazione con i contenuti emergenti.

In linea generale l’uso dei Fiori di Bach (e anche di quelli Australiani) induce un aumento spontaneo dell’attività onirica, indipendentemente dall’azione specifica per cui sono stati consigliati.

Per rinforzare la memoria onirica sono indicati:

Cerato. E’ il fiore utile nei periodi in cui manca la lucidità per operare la scelta davanti a più soluzioni; le azioni sono dispersive, i pensieri influenzabili. Per chi desidera sviluppare la parte intuitiva. Aiuta a ricordare i sogni, lavorando sul tema delle memoria e dell’ascolto interiore.

Star of Bethlehem. E’ considerato il “grande consolatore” del sistema floreale, rimargina le ferite, attutisce i colpi, aiuta a superare i traumi. Lavora in modo sottile, spesso potenziando l’attività onirica e la capacità di ricordare i sogni.

FILMOGRAFIA ONIRICA

FILMOGRAFIA ONIRICA

  Per chi vuole frequentare il mondo dei sogni e conoscerne meglio il linguaggio e le manifestazioni, per chi vuole ampliare il proprio stile onirico e osservare altri modi di sognare, la bibliografia e la filmografia sul sogno -ad occhi aperti e quello propriamente detto-