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Social Dreaming Donne che sognano: riflessioni sull’esperienza

Social Dreaming Donne che sognano: riflessioni sull’esperienza

  Le seguenti riflessioni si sono generate nel fertile contesto degli scambi con Chiara Allari che hanno seguito ciascun incontro del ciclo e in una serie di punti sono da intendersi come riflessioni congiunte.   Il ciclo di incontri Social Dreaming Donne che sognano nasce 

Social Dreaming “Donne che Sognano”

Social Dreaming “Donne che Sognano”

  ARIELE Associazione di Psicosocioanalisi Spazio dei Sogni  presenta Donne che sognano 4 incontri di Social Dreaming online e gratuiti: uno spazio per le donne, per condividere i loro sogni Dal 18 gennaio 2022 al 1° marzo 2022   “La Matrice del Social Dreaming rappresenta 

RACCOLTA SOGNI con i TAROCCHI vol. 2

RACCOLTA SOGNI con i TAROCCHI vol. 2

 

In questa raccolta sono presenti diversi sogni in cui gli Arcani sono presenti come mazzo, come Lame singole, come stese e come personaggi onirici. Inserisco anche altre narrazioni in cui i simboli dei Tarocchi sono chiaramente espressi dalle immagini e dalla dinamica del sogno.

Ringrazio le sognatrici e i sognatori che hanno condiviso con me queste loro storie oniriche, contribuendo in modo prezioso al farsi della raccolta.

A seguito di alcuni report onirici sono presenti i commenti dell’autrice/autore del sogno.

 

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Chi desiderasse partecipare alle prossime edizioni della Raccolta con nuovi sogni sul Tarot può compilare il seguente questionario/raccolta:

https://forms.gle/QrjkX2D8cWZGDkxm6

Tutte le informazioni e le indicazioni di compilazione sono riportate nella prima e nella seconda sezione del modulo Google.

 

Chi ha già compilato il questionario e vuole solo inserire nuovi report onirici può utilizzare questo modulo:

https://forms.gle/mykGdA484BNcSUWd6

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Il mazzo completo

“E’ sera e sono in una strada di una cittadina, forse sono in gita con ex compagni dell’università. Non ritrovo più il mio mazzo di Tarocchi. Ho solo a disposizione una dozzina di lame e mi preoccupo all’idea di non trovare tutte le altre. Per fortuna un mio amico dei tempi dell’università mi riporta le lame mancanti.”

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Il labirinto del tetraglifo

“Sono in un labirinto con una mia amica ed una sua amica che non conosco. Per uscire da questo labirinto ci sono delle prove da superare con trappole o pezzi che brillava una volta superati. Vado avanti io e supero tutte le prove anche per loro, che nel frattempo sono rimaste indietro. Alla fine del labirinto c’è una stanza buia con un fiore d’oro a quattro petali sulla parete, che chiamo ‘tetraglifo’ che poi riconosco all’interno dei denari, nel mazzo dei Tarocchi marsigliesi. Sono incantata dal suo bagliore. E’ presente anche una figura maschile, che non conosco, è come un principe del castello o qualcosa di simile.”

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L’uomo luna

“Sono a casa di C., lui non può vedermi e io riesco a parlare solo con la versione ‘nera’ di lui, come se di lui ci fossero due versioni, bianca e nera. Con la versione nera c’è un rapporto profondo; mi parla della sua parte bianca, dicendomi che è dentro un buco da cui non può vedermi.. Io sono lì, infatti, come invisibile di fronte a lui; posso interagire solo con la parte nera”.

Commento: dell’uomo del sogno ero innamorata e non avevo più sue notizie.

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La luna

“Sono in un teatro vuoto, seduto in prima fila. Le poltrone sono di velluto rosso e di velluto rosso è anche il sipario che è chiuso. Sono inquieto , mi guardò intorno, so che devo aspettare. Il sipario si apre, il palcoscenico è buio mentre la sala è fiocamente illuminata da una luce calda. Guardo dalla poltrona il palcoscenico e inizio a levitare fino a trovarmi all’altezza del palco. Sento che sto assistendo a qualcosa di importante, non ho paura ma sono molto emozionato. Il palco si illumina e in scena c’è la carta 18, la Luna, in movimento. La grande luna risplende in alto, il palco si riempie d’acqua e dai lati due cani si avvicinano fronteggiandosi, tra due case che fluttuano, come viste attraverso il calore…l’acqua è in dolce movimento, La luna irradia i suoi raggi, tutto si muove dolcemente. Inizio a piangere ma mi sento rilassatissimo. Mi sveglio e penso: la luna è una macchina che guarisce le emozioni.”

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Una stesa misteriosa

“Vedo una semplice stesa, composta da tre Arcani Maggiori e un Minore: l’Arcano XIII (la Senza Nome, ndr), Temperanza, Carro e quattro di Spade.”

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L’isola del gioco dei Tarocchi

“Mi avvicino con una barca a remi ad un’isola molto verde piena di alberi, noto anche zone con la spiaggia e zone rocciose a precipizio sul mare. Per sbarcare sull’isola mi avvicino al porto e vedo una parata di Arcani Minori, grandezza essere umano, tra una carta e l’altra degli accrocchi, con fili e pesi fatti con corde e pietre, ricordano anche delle carrucole. Ogni Minore ha un significato e serve a comunicare con gli abitanti dell’isola. Dopo poco capisco che si tratta di un gioco interattivo. Effettuata la richiesta di sbarco tramite i Minori, inizio a visitare l’isola e mi ritrovo a dover usare l’arcano V (il Papa, ndr) per superare un livello del gioco. Dovevo far scendere il Papa da una rupe a strapiombo sul mare, facendolo passare sull’impalcatura adiacente alla zona scoscesa e rocciosa da cui si ammira una vista meravigliosa, senza farlo cadere in acqua. Riesco a far saltare l’arcano senza metterlo in pericolo ma ad un certo punto decido di farlo affogare, così gli faccio percorrere il percorso a ritroso e poi con lucidità sbaglio il salto. Il povero Papa a mollo e accanto a lui la Ruota di Fortuna mezza fradicia. In quel momento comprendo che era la seconda volta che affrontavo quel livello di gioco e in maniera sistematica avevo fatto affogare i due Arcani.”

Commento: nel periodo in cui ho fatto questo sogno avevo bisogno di chiudere un ciclo della mia vita che faticavo a portare a conclusione. Il sogno mi ha aiutato a comprendere che era arrivato il momento.

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Matrimonio con rigurgito

Sono ad un matrimonio  non so di chi, a Pitigliano – vedo le mura-; c’è moltissima gente (senza mascherina) e io sembro far parte di una squadra di pronto soccorso, perché intervengo in un caso di malessere…Ad un certo punto una giovane donna con un corpetto molto stretto vomita una carta intera, Gli Amanti, dicendo di averla ingoiata come per scommessa. Poi qualcuno mi dice che fa cose strane per contratto, perché è una promessa nel mondo dello spettacolo. Poi non so che accade e mi trovo in auto alla fermata del bus col pensiero di doverla imbarcare sul mezzo di trasporto. Ma decido che è più agile muoversi con la macchina (!!!). Torno a casa e c’è il mio ex compagno che mi parla di lei e io reagisco in modo brusco dicendo che non voglio sapere più niente di lui, figuriamoci di lei. Lui mi guarda con gli occhi pieni di lacrime, ma non è più lui: è il mio fidanzato di quando ero al liceo.”

Commento: Ah, l’amour!

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Il liberatore

“Vedo comparire una gallina poi un tizio a me sconosciuto e distanziato da un vetro mi mostra che tiene in braccio un cane piccolo, marrone, molto carino.  Io vorrei prendere un cane ma ancora non posso farlo e non gli posso dare importanza.

[….] Ora compare in grande e in primo piano nel campo visivo la carta di un Arcano che non riconosco fra i tarocchi di Marsiglia ma che porta il nome “il Liberatore”; riconosco la grafica che è simile ai tarocchi di Jodorowsky. Nel vedere questa carta mi sento sollevata e subito dopo mi sveglio.”

Commento: prima di dormire avevo fatto una domanda all’inconscio: ‘su cosa  posso concentrarmi per realizzarmi al meglio nel lavoro, senza disperdere energie, e con chi collaborare?’

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La scatola del Diavolo

“Sono in una stanza e davanti a me c’è una specie di congegno a forma di scatola: si apre in due parti che posteriormente rimangono collegate alle estremità. Sul lato sinistro della metà della scatola sto inserendo delle monete. Un uomo che è lì da qualche parte (non lo vedo) mi dice che sto mettendo le monete nella scatola del Diavolo. Il poter vedere com’è fatto questo congegno dall’interno mi permette di comprendere qualcosa del meccanismo complessivo”.

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Lucifero aiutante

“Sono in una specie di officina, sto cercando un mezzo per raggiungere delle persone che abitano in collina, hanno bisogno di aiuto. Esco dalla struttura e all’esterno c’è una bella luce, di un acceso pomeriggio primaverile. Noto l’erbetta che cresce a ridosso dell’officina. Mi viene incontro un uomo, basso di statura, vestito elegante. Il volto riporta gli esiti di un’ustione diffusa. So che è Lucifero. Si offre di aiutarmi per raggiungere le persone che hanno bisogno di una mano. So che vuole davvero mettersi a servizio di questa impresa”.

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Il diavolo: il guardiano della soglia

“Sono in un sotterraneo, insieme al mio compagno. Parliamo. All’improvviso tutto si oscura. Apro la porta che dà sul cortile, è notte, e di fronte a me vedo la carta del Diavolo, in forma tridimensionale, grande, è un portale: infatti, mentre sono ben definite la cornice e la base con i due personaggi legati al ceppo, c’è un’apertura al posto del diavolo, di cui si riesce a distinguere la sagoma. Quello è l’ingresso di un altra dimensione entro cui io, assumendo la posizione del diavolo, devo entrare per scoprire degli aspetti di me e del mio percorso. Mentre mi accingo a entrare, infatti, so che scoprirò, che mi sarà rivelato qualcosa che è importante che io apprenda per andare avanti.”

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