La domanda

Nelle stese non ci sono rivelazioni in senso stretto, ma c’è il numinoso quando i significati delle Lame e la loro concatenazione dialogante restituiscono una descrizione della realtà interiore sentita come attuale e rappresentativa di sé. Quando siamo davanti agli Arcani sembra di entrare nella dimensione sospesa dell’illo tempore: atmosfere di  castelli, viaggiatori, aiutanti, animali possenti, enigmi e Forze della Natura. Forse questo è un paradosso temporale, il presente che si fa fiaba o mito…o forse è proprio il tempo della Psiche.

 

La formulazione della domanda prima della stesa è un momento molto significativo. Gli elementi che orientano il lavoro e forniscono le chiavi di accesso al processo sono, infatti, l’oggetto della domanda e il modo in cui questa è posta. La domanda, inoltre, racchiude le aspettative del consultante e, per certi versi, la sua visione a priori di quell’incontro. A volte capita che al quesito enunciato il Tarot risponda con immagini e narrazioni che sembrano parlare di “altro”. In questo caso è utile adottare la massima flessibilità se non, addirittura, accantonare la domanda e stare con quel che c’è. A questo punto il consultante può rimanere un po’ basito perché aveva altre aspettative, e al lettore spetta il compito di usare come bussola solo la storia descritta con le Lame. Tuttavia non è infrequente che una domanda pensata prima dell’incontro possa risultare inattuale, nel momento in cui si fa la stesa. L’importante, secondo me, è affidarsi al processo e a ciò che si presenta con curiosità e fiducia, all’interno di un dialogo che permetta una sintonizzazione proficua.

A chi non riesce a trovare la propria domanda e a chi non sa cosa chiedere ma sta cercando qualcosa, propongo di formulare questo semplice ma denso quesito: “cosa ho bisogno di vedere?”. Questa domanda ad alcuni piace molto ed è la mia preferita perché permette di muoversi tra gli Arcani in modo libero, lasciando emergere i significati. Questi movimenti ci aiutano a stare con i bisogni sottesi e sospesi.

Da un sogno, come da una stesa, parte o continua il lavoro interiore: troviamo le coordinate del viaggio, una mappa e un territorio da esplorare.

 

Marta