Lavorare con i simboli
Per avere una relazione dinamica con un certo simbolo è importante considerarne tutte le possibili espressioni (sotto forma di sensazioni, emozioni, immagini e pensieri), la letteratura esistente, le sue rappresentazioni nelle varie forme d’Arte. Se il simbolo lo intendiamo come un complesso di significati tenuti insieme dalla forza attrattiva di un nucleo, ovvero nell’azione dinamica e unificante che gli è propria, possiamo rappresentarci diverse immagini che sono coerenti con quel nucleo (di cui sono emanazione). Oppure possiamo pensare che il simbolo sia composto da due aspetti contropolari che si situano agli estremi di un continuum.
Tutti i significati possibili del simbolo sono all’interno di questo range. Su un polo si dispiegano in modo preferenziale (e gradualmente) delle immagini e dei significati x e sull’altro quelli che sono appunto espressione dello stesso nucleo, ma in direzione opposta e complementare. Quale sia la prospettiva o il polo che si considerano, stiamo osservando (e siamo dentro) lo stesso fenomeno. Esemplifico il tutto con un’immagine molto conosciuta.
“Osservando gli ideogrammi di Yin e Yang possiamo notare che il carattere a sinistra è lo stesso in entrambi, significa collina”. Nello Yang abbiamo la collina, dei raggi di luce e il sole, nello Yin abbiamo la collina, delle persone sotto un tetto e le nuvole, a significare la parte soleggiata e la parte ombrosa della collina. Immaginiamo ora di scattare una foto, o di riprendere il sonoro di una collina durante il giorno e durante la notte. Le due foto sono assai differenti, all’apparenza due quadri opposti, ma la collina è la medesima. Si tratta dunque chiaramente di un’immagine simbolica che evoca il concetto fondamentale che tutto ciò che esiste ha in sé un carattere di bipolarità e, pur presentandosi come separato, fa parte di un tutto”.
Da “Le basi della medicina tradizionale cinese”, G. Giussani, Edizioni Enea, 2015.
Da questa breve lettura possiamo comprendere che il fenomeno dato (Tao) assume delle caratteristiche e delle funzioni sulla base della posizione (prospettiva) da cui lo si osserva. Il fenomeno non smette per questo di essere unico e unitario.
Il simbolo inizialmente evoca e fa emergere sensazioni, immagini, ricordi, associazioni di vario tipo: con tale processo i vari elementi possono essere percepiti come connessi tra loro da un fil rouge o da un filo di Arianna, se vogliamo immaginarci percorsi labirintici (un filo che poi all’inizio era una corona luminosa). Quando l’esistenza di molteplici relazioni significative viene sperimentata in modo integrato, allora il simbolo realizza la sua azione unificante, riunendo ciò che dentro di noi è separato e disconnesso (diavolo, cfr. etimologia, vuol dire diviso) e pertanto non pensabile.
Le carte dei Tarocchi, in quanto simboli, racchiudono ed esprimono significati contropolari che andranno di volta in volta sondati, per comprendere come una Lama specifica si inserisce nell’economia della stesa.
Marta