MEDICINA TRADIZIONALE CINESE e SOGNI

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) è una pratica medica millenaria basata sulla concezione olistica della persona: la valutazione dello stato di benessere o malattia avviene in termini energetici senza scissioni tra l’organico e lo psichico. In MTC la condizione di vitalità e di equilibrio dell’individuo si incontra con la qualità e gli eventi dell’ambiente: l’uomo sano di fronte al freddo esterno tende a non ammalarsi, poichè ha attive le difese che lo sostengono con il calore, mentre colui che già soffre di freddo interno è più probabile che andrà incontro a malattia.

In MTC la salute è intesa come una condizione di armonia che nasce e si mantiene osservando una condotta di vita “in accordo con lo Shen”, permettendone il radicamento nel Cuore:

“nella quiete tranquilla, nel vuoto e nella vacuità, i Qi autentici si sviluppano felicemente. Essendo lo spirito vitale custodito all’interno, le malattie come potrebbero sopraggiungere? Da qui, un volere contenuto, che diminuisce i desideri, un Cuore calmo che libera dal timore, un lavoro fisico che non esaurisce…allora si trovava buono ciò che si mangiava, si era soddisfatti del proprio vestito e ci si accontentava di quanto si aveva, non c’era gelosia né in alto né in basso”. (SW, cap. 1)

 

“Non dissipare la nostra vitalità attraverso emozioni nocive a noi e agli altri (come collera, brama, odio…), nè attraverso comportamenti che consumino anzichè preservare il Jing (quali eccessiva attività sessuale, indulgere nel cibo o non nutrirsi abbastanza, essere pigri fisicamente e mentalmente o al contrario essere iperattivi, respirare male e, perchè no, anche pensare male), sono tutti visti come modi di non rispettare una condizione di armonioso vivere.

Se queste regole non vengono seguite, oppure se abbiamo costituzionalmente certe carenze, subentra una condizione di disarmonia. Non siamo cioè in equilibrio con l’Universo (fattori esterni) o con noi stessi (fattori interni). Ecco allora la classificazione tradizionale dei fattori di squilibrio nelle seguenti tre categorie:

  • FATTORI INTERNI, rappresentati dalla struttura psico-emotiva dell’individuo (squilibrio degli Zang-Fu, Visceri Straordinari e Canali)
  • FATTORI ESTERNI, che sono correlati ad una disarmonizzazione con il macrocosmo nei suoi vari aspetti (cinque Movimenti, sei Energie, Tronchi e Rami)
  • FATTORI MISTI, che comprendono quelli non raggruppati nelle precedenti categorie e sono: la costituzione, la fatica, il lavoro, gli eccessi sessuali e alimentari, i traumi, le epidemie, i parassiti, i veleni etc” (…)”.

Da “Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese” di F. Bottalo e R. Brotzu, Ed. Xenia

 

In MTC ad ogni è organo sono associati uno psichismo e un’emozione. La malattia ha la sua origine o in un eccesso emotivo (1) che danneggia l’organo, o in una disfunzione organica che si manifesterà anche attraverso uno squilibrio psichico-emotivo. Se l’organo non si intende come una porzione anatomica ma come espressione di una funzione che regola altre dinamiche, distretti e tessuti, allora si può parlare di “processo d’organo” e delle sue varie manifestazioni.

Nell’anamnesi in MTC (come anche nella Medicina Tradizionale Tibetana) i sogni sono uno dei dati raccolti per comprendere lo stato di squilibrio ed eventualmente l’origine profonda del disturbo, e hanno valore diagnostico, prognostico e terapeutico.

Nella pratica medica della MTC sono presenti indicazioni terapeutiche relative al trattamento di diversi agopunti in base ai contenuti onirici del paziente. Dai sogni si ricavano informazioni utili a rilevare l’Organo/i in difficoltà, attraverso il linguaggio peculiare di ciascun Organo e Viscere; nel documento contrassegnato dal link troverete un interessante studio su queste corrispondenze.

http://it.blog.lefayresorts.com/wp-content/uploads/2012/03/I_sogni_in_medicina_cinese.pdf

 

Marta Giovannini

 

(1) Un’emozione può danneggiare se è molto intensa a livello quantitativo (eccessiva) oppure se è trattenuta troppo a lungo (in questo caso può generare stasi e in ultimo calore, come tentativo centrifugo di dissipazione).