Il MOVIMENTO LEGNO
Da “Reflessologia naturopatica” di Catia Trevisani, Ed. Enea, 2010
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“Il Movimento Legno rappresenta l’inizio di ogni ciclo vitale, è il principio, il passaggio dalla stasi al movimento, dall’energia potenziale all’energia cinetica, dallo yin allo yang.
E’ l’inizio, la crescita, il cambiamento, lo sviluppo, l’estroversione, il dinamismo, l’accelerazione dopo la staticità dell’inverno e del Movimento Acqua che lo precede. Il simbolo del Legno ben rappresenta questo passaggio che avviene in natura ciclicamente con lo sbocciare della vegetazione dopo l’apparente morte dell’inverno. Questo Movimento energetico si dirige verso l’alto, così come si osserva nel germoglio e nell’erba che sbuca dalla terra in primavera, ma non solo: in natura l’energia del Legno va anche in tutte le direzioni come nel fiore del soffione (ndr. in senso radiale).
Il Movimento Legno corrisponde all’inizio del giorno, all’alba, all’est con il sole che nasce, all’equinozio di primavera; le gemme primaverili ci ricordano una fase di passaggio, di rottura dal vecchio al nuovo, l’inizio di un nuovo ciclo che è inarrestabile; in questa stagione c’è il dinamismo del vento, un dinamismo che non può e non vuole essere compresso, pena lo sviluppo di fuoco, ciò che più teme il Legno è la compressione che si oppone alla sua energia di espansione.
Il colore della primavera e del Legno è il verde, colore che racchiude in sè la capacità di distendere lo spirito e il corpo in un movimento di espansione, come quando ci si rilassa distendendo e stirando il corpo; è assolutamente naturale stiracchiarsi al risveglio, all’inizio del nuovo giorno. Il verde libera dalla stasi e dinamizza. Nel corpo umano il Legno corrisponde all’organo Fegato e al viscere Vescica Biliare.
Il Fegato è un organo pieno che produce la bile -che viene poi immagazzinata in Vescica biliare- inoltre accumula e distribuisce il sangue, il nutrimento, all’intero organismo. Di nuovo vediamo l’aspetto dinamizzante: il Fegato ha una funzione energetica di espansione, esteriorizzazione, muove e distribuisce l’energia, la sua prima funzione è quella di assicurare il libero flusso dell’energia in tutto il corpo. Muove l’energia, spinge all’esteriorizzazione, alla diffusione, pertanto tende a dissipare e a svuotarsi. Questa tendenza è bilanciata dal sapore correlato al Legno e quindi al Fegato, che è l’acido-aspro. Questo ha un’azione contratturante, condensante, retraente e consente di trattenere all’interno un’energia che per sua natura tenderebbe a disperdersi, in questo senso il sapore acido nutre il Fegato e i tessuti ad esso correlati.
L’acido-aspro può essere astringente, cioè trattiene i liquidi impedendo perdite eccessive, per esempio con la sudorazione; inoltre favorisce la produzione di liquidi corporei ed è in grado di corrodere e canalizzare. Laddove esistano blocchi di sangue che ostruiscono la circolazione, le sostanze di sapore acido facilitano la ricanalizzazione del vaso (ancora meglio se associato al sapore amaro che mobilizza). D’altra parte un eccesso di questo sapore può nuocere al Fegato perché si oppone al suo movimento di espansione e diffusione del Qi e può comprimerlo.
I tessuti correlati al Legno e al Fegato sono i muscoli e in particolare i tendini. Il trofismo dei muscoli dipende dalla Milza, ma il movimento dei muscoli dipende dal Legno, ancora una volta troviamo l’aspetto dinamico. (…) Tutti i movimenti muscolari sono da riferirsi al Legno, così anche quelli patologici come spasmi, crampi, convulsioni, tic, tremori fascicolazioni eccetera.
L’ora del giorno in cui si ha il picco di attività del Legno è dalle ore ventitrè all’una (Vescica biliare) e dall’una alle tre (Fegato). I sintomi che si manifestano in questo orario denotano uno squilibrio del movimento Legno. (…)
L’aspetto sottile del Legno, il suo specifico Shen, è costituito dalle anime spirituali Hun che rappresentano la forma più immateriale, yang, degli Shen: sono la parte più intuitiva e istintiva del livello mentale. Sono anche definiti “anima eterea”; nel sonno si staccano per vagare liberamente, connettono l’uomo al cielo e dopo la morte si staccano e lasciano il corpo. Agli Hun dobbiamo la nostra capacità di immaginazione, fino alla progettualità e alla strategia per il raggiungimento di uno scopo.
Gli Hun devono necessariamente essere ben ancorati allo Yin del Fegato, alla materialità, poiché la loro tendenza è quella di staccarsi per ricongiungersi al Cielo con una frattura tra sogno e realtà materiale; accade quindi che essi possano “vagare senza meta” causando irrequietezza, inconcludenza, agitazione notturna fino al sonnambulismo. Se invece sono ben equilibrati rappresentano la parte istintiva, più nascosta e profonda di noi che dirige sogni, desideri, bisogni profondi e fa nascere progetti.
Al Fegato, che in Medicina Tradizionale Cinese è chiamato Generale d’Armata, appartengono la fantasia, il coraggio, la progettualità e la strategia. Alla Vescica biliare, chiamata Ministro della Lealtà, appartiene lo spirito decisionale, la messa in moto, l’inizio, l’istanza che guida le iniziative del Legno.
L’emozione correlata al Legno è la rabbia il cui Movimento energetico è di salita verso l’alto, verso la testa, mentre l’aspetto della forza e del dinamismo, tipico del Fegato, si trasforma, se portato all’eccesso, in violenza e aggressività. L’aspetto motorio di tale elemento è visibile nei bambini iperattivi, nelle persone che non riescono a stare ferme e che anche quando sono sedute muovono continuamente le gambe, o hanno movimenti di tamburellamento con le dita delle mani. Sono invece manifestazioni di un Fegato in equilibrio il coraggio, l’iniziativa e la tolleranza.
Un eccesso con fuoco di Fegato si manifesta con il tentativo di esercitare un eccessivo controllo sugli altri, con ira, urla, rabbia, aggressività, intolleranza e gelosia. Queste manifestazioni a loro volta danneggiano il Fegato. A livello fisico si possono avere cefalee pulsanti, puntate di pressione alta, mestruazioni abbondanti e anticipate, insonnia o sonno disturbato da sogni, acufeni improvvisi, vertigini improvvise, bocca amara, occhi rossi, stitichezza.
In caso di stasi dell’energia del Fegato si hanno sbalzi d’umore, sospiri, nodo alla gola, depressione. Fisicamente il sintomo principale è il gonfiore, o il dolore distensivo che cambia a seconda dell’umore, la sindrome premestruale, la cefalea tensiva, nausea, inappetenza, rigurgiti acidi, colon irritabile con alvo alterno”.