Il MOVIMENTO FUOCO

Da “Reflessologia naturopatica” di Catia Trevisani, Ed. Enea, 2010

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“Il Movimento Fuoco rappresenta, nel ciclo yin-yang, la fase in cui un fenomeno si manifesta nel pieno della sua energia, è il culmine dell’espansione, della dinamizzazione, del movimento. E’ il massimo yang, il fuoco che sale dal legno verso l’alto irraggiando luce e calore, ma è anche il Sole che scalda, splende, diffonde la sua luce senza riserve su tutto ciò che lo circonda, rivelando e rendendo chiara ogni cosa; è l’immateriale, il rarefatto, è l’onda elettromagnetica rispetto alla particella, è la vita, lo Spirito che rende viva la materia, l’aspetto più sottile e invisibile dell’uomo, il cosiddetto Shen. (…)

Il Cuore, sede dello Shen, è l’imperatore che rappresenta il “custode della norma a cui tutta la periferia, lo stato, il popolo fanno riferimento”, il suo potere sta nella chiarezza e nel portare ciascuno alla propria verità. La modalità del suo governo è il “non-agire” (wu-wei) che non è inerzia, ma è la forza del consentire ad ogni essere di crescere e svilupparsi secondo le leggi naturali insite in ciascuno e secondo il proprio itinerario, scoperto nella chiarezza e nella verità. (…)

Il Fuoco attiva nell’uomo le dinamiche tra centro e periferia, dal punto di vista psichico (relazioni) e dal punto di vista fisico attraverso il sangue. Questo Movimento consente all’uomo di manifestarsi nel mondo, agli altri attraverso i sentimenti, il pensiero e la parola. La lingua come organo di fonazione è correlata al Fuoco e tutte le problematiche della parola che non fluisce (lapsus, balbuzie, eccetera) sono manifestazione di un suo squilibrio. Come organo di senso si correla al tatto, mezzo di ricezione che permette di integrare le informazioni provenienti dall’esterno, ma anche mezzo di trasmissione e comunicazione con l’esterno. Il Movimento Fuoco rappresenta il massimo dell’espansione, della comunicazione, della relazione, corrisponde al mezzodì in cui il sole è al culmine, al sud dove è più caldo, all’estate, tempo del calore, è la fase della pianta in cui essa emana la maggiore quantità di oli essenziali e il suo profumo si diffonde nell’aria, favorito dal calore del sole; il calore è l’energia climatica connessa al Fuoco e il rosso è il suo colore. (…)

Il Fuoco è collegato ai vasi sanguigni che mettono in relazione il centro con la periferia, attraverso il sangue portano calore, nutrimento, vitalità ai tessuti e a tutte le cellule, mentre la manifestazione esterna è il colorito del viso, l’incarnato dato dalla grande irrorazione sanguigna di questa parte del corpo. Un colorito rosso in volto e al collo manifesta problemi di Cuore. (…)

La secrezione corporea correlata al Fuoco è il sudore, fondamentale per la termoregolazione e per disperdere l’eccesso di calore. (…)

Il Cuore è la massima espressione dello yang, la sua energia è -come il fuoco- mobile, flessibile, adattabile, flessuosa, morbida. Questa flessibilità ed elasticità sono trasmesse ai vasi e al sangue, per questo si dice che “il Cuore ama la morbidezza”, ma se perde tono e si allenta troppo ne soffre il dinamismo stesso del Cuore; si dice che “il Cuore teme il rilassamento” perchè in tale condizione il ritmo cardiaco, la circolazione sanguigna e l’equilibrio delle emozioni non possono più essere garantiti.

Nell’uomo l’aspetto sottile del Fuoco è lo Shen, lo Spirito che anima ogni individuo. Lo Shen si manifesta soprattutto nello sguardo, negli occhi che da sempre sono considerati lo “specchio dell’Anima”, dimora ovunque nel corpo perchè essendo estremamente yang ha bisogno di ancorarsi ad una sostanza yin, il sangue, per non staccarsi. Se il sangue e lo yin di Cuore sono in difetto, gli Shen non trovano dimora, sono instabili, si sganciano e questo si può avvertire come uno stato di paura che può portare ad attaccamento eccessivo a cose e persone. Se invece gli Shen sono in armonia, ben ancorati al sangue, allo yin di Cuore, e trovano ad accoglierli un Cuore vuoto e silenzioso, danno la capacità di recepire, esaminare, vagliare, ponderare tutte le situazioni della vita con equilibrio e saggezza, permettendo di vivere con serenità e gioia.

L’emozione del Fuoco è la gioia; intesa come eccessiva eccitazione è correlata all’espansione e al calore: l’eccesso di emotività può però danneggiare l’uomo perchè porta alla perdita del contatto con il “centro”, è un portarsi troppo all’esterno, alla periferia, dimenticando l’imperatore che deve sempre avere la posizione centrale e non può perdere il comando, pena le malattie dello Shen, le patologie psichiche. Lo Shen ama i luoghi calmi e quieti; la risata, lo humor, la giovialità sono segni di salute e di equilibrio del Cuore. Un eccesso di Fuoco di Cuore si manifesta con agitazione, eccitazione, la persona è logorroica, parla molto e velocemente, vi è un’ilarità immotivata con sproloqui continui. A livello fisico si possono avere palpitazioni, tachicardia, occhi rossi, viso rosso, insonnia, sonno disturbato da sogni, bocca amara al risveglio dopo una notte insonne, bocca secca, ulcerazioni alla bocca e alla lingua, sete, stitichezza, urine scarse e scure, sangue nelle urine, bulimia.

L’estremo è un fuoco-flegma o flegma che annebbia lo Shen, i sintomi principali sono disturbi mentali fino ad arrivare alle psicosi. In caso di vuoto si manifestano ansia, insonnia, palpitazioni, sensazione di oppressione al petto, sudorazione notturna, vertigini, tendenza all’isolamento, scarsa presenza”.