Presentazione del ‘DreamLab: sogni condivisi’
INCONTRO ONLINE GRATUITO di PRESENTAZIONE
Martedì 26 ottobre
dalle h 19.00 alle h 20.00
‘DreamLab: sogni condivisi’ è una proposta di lavoro esperienziale con il sogno strutturata in tre incontri online a cadenza quindicinale.
A partire dalla trattazione di alcuni strumenti pratici, come l’analisi del sogno secondo la struttura drammatica (Jung), la tecnica delle associazioni e dell’amplificazione, verrà co-costruito un lavoro attivo e di gruppo sui report onirici. Le voci, sensibilità e sguardi dei partecipanti permettono di esplorare i significati del sogno e di trasformarli da materiale personale a risorsa per il collettivo.
Le associazioni sono il mezzo con cui “estrarre” i contenuti e metterli a disposizione tramite ricordi, pensieri, emozioni, altri sogni, colori, sensazioni fisiche e movimenti interiori. Tutto ciò che il sogno evoca in ognuno di noi, come mappa attiva, fa parte di una vasta rete di significati in cui possiamo incontrare noi stessi e l’Altro. Al termine di ogni incontro ci sarà un momento di sintesi dei contenuti emergenti e di restituzione da parte del gruppo.
Attraverso il lavoro sul sogno si accede all’esperienza del Senso- ai significati e alle finalità- con un approccio spontaneo al simbolismo e al linguaggio onirico. Parliamo incessantemente questa lingua, la utilizziamo pur non avendone studiato la grammatica e la sintassi: è il linguaggio delle immagini che ci appartiene dall’inizio della vita (come specie ed individui) e che permette di creare, progettare, risolvere e organizzare l’esperienza stessa del vivere, sia in stato di veglia che in stato di sogno.
Il lavoro di gruppo consente di creare un vero e proprio spazio-tempo di elaborazione dei contenuti onirici: si innesta nella temporalità ma sovrascrivendosi alla possibilità di abitare un mondo di significati che sono sospesi e sempre presenti, di bisogni che spesso rimangono inattesi se non si crea un contesto d’espressione ed elaborazione.
Le voci dei partecipanti incarnano le prospettive della collettività degli Io che risiedono in noi: la Psiche si arricchisce e si nutre dell’Alterità, della sua integrazione, dell’ascolto attraverso il confronto.
Obiettivo del laboratorio è offrire un’esperienza di orientamento nel territorio immaginale del Sognare e di sperimentazione delle relazioni tra sogni, sognatori e partecipanti del Laboratorio.
Conduce Marta Giovannini, laureata in Scienze e tecniche psicologiche, iscritta alla magistrale di Psicologia ad indirizzo clinico-dinamico, naturopata iridologa (socia professionista Upoin), esploratrice onirica e Tarot reader in chiave umanistico-filosofica.
Per ottenere la brochure informativa scrivere a: [email protected]
Canale Telegram: https://t.me/dreamingcommunity
Instagram: @ilsognodipsiche.
RECENSIONI delle PARTECIPANTI ai DREAMLAB del 2020/2021
“I nostri sogni parlano, e per poterli ascoltare ho sperimentato come sia importante la relazione con l’altro. Nel DreamLab l’altro diventa lo specchio di te stesso, permettendoti di osservarti, di capirti, di conoscerti: senza il gruppo io non avrei mai compreso fino in fondo il messaggio del mio sogno. Alla fine dell’incontro mi sono sentita illuminata e piena di energia, avevo gli occhi che brillavano: è questo che succede quando si entra in connessione con il nostro io profondo.
Attraverso il sogno dell’altro, io conosco me stesso. Perché in fondo i grandi temi su cui si arrovella l’essere umano sono gli stessi: trovare il proprio spazio, cosa tenere e cosa lasciare andare, la difficoltà di chiedere aiuto, rinunciare come atto di amore…Su tutte queste cose, e su tante altre, abbiamo avuto modo di riflettere insieme. E nel dialogo ho preso in considerazione nuovi punti di vista, ho sentito le emozioni che mi muovevano e che cambiavano il mio modo di percepire il corpo. E alla fine ne sono uscita più consapevole.” A.
” Una serie di simboli nascondevano un bisogno profondo di sfogarmi e confrontarmi, il raccontarli e analizzarli ne ha chiarito il significato e risposto al bisogno che i sogni sottolineavano. I sogni successivi erano decisamente in sviluppo, come se appunto, si fosse realizzata una svolta emotiva. Non essendo una persona che tendenzialmente si apre o chiede aiuto, il Lab é stato essenzialmente un’occasione di auto-analisi e crescita che affrontata da sola avrebbe richiesto molto più tempo. Esporre i propri sogni poi aiuta sempre a chiarirli in maniera del tutto diversa che se affrontati in solitudine. Il fatto che fossimo tutte donne penso abbia giocato un ruolo importante nel sentirmi a mio agio e nello sviluppo del significato stesso del sogno” C.
“Da narratrice/Sognatrice ho provato entusiasmo, paura, incomprensione ,grande supporto, comprensione, gratitudine, confusione. Sperimentazione di dinamiche personali riguardanti il mio ruolo dentro ai gruppi e le mie reazioni. Scoperte di comunità di emozioni, sensibilità, modi di essere e vissuti. Comprensione di aspetti di me che i miei sogni mi hanno portato per tanto tempo. nuovo metodo di analisi sogni. Più attenzione al mondo onirico e meno pesantezza nel prendere in mano certi temi. I miei sogni mi sembrano anche degli altri e viceversa. Ricordo i sogni con più senso di utilità globale non solo per me. Il gruppo rappresenta per me uno specchio e un acceleratore del processo di comprensione dei miei sogni e mi da un senso di appartenenza ad una comunità che supporta il lavoro difficile di lavorare su se stessi attraverso i sogni. Da partecipante ho provato senso di privilegio per poter ascoltare, sollecitazione dell’ attenzione e delle connessioni rapide. esercitazione di non giudizio e libero accesso delle mie percezioni. Ho sperimentato il piacere di contribuire in maniera utile e scoperto che tipo di connessioni e contributi sono portata a fare più spesso. E inoltre mi sono resa conto che nella prima lettura del sogno sono più analitica e cognitiva e nella seconda lettura sono più di cuore e immersa.” P.
“L’emozione che ho percepito nella condivisione del mio mondo onirico è stata forte. Ho sperimentato accoglienza e grande ascolto da parte delle mie compagne di viaggio. L’esperienza da sognatrice mi ha stimolato a riflettere sui miei processi onirici e soprattutto ad essere più presente e più attenta nell’ascolto di me stessa. I sogni e i contenuti che essi portano, non solo quelli positivi, sono divenuti parte di me: pian piano li conosco, alcuni divengono familiari e oggetto di forti stimoli di riflessione nei momenti di veglia. L’esperienza da sognatrice mi ha stimolato a sviluppare il sogno che avevo lavorato in gruppo attraverso il processo onirico ripresentandosi con maggior consapevolezza e altre sfumature. Dalle condivisioni delle partecipanti sono emerse alcune possibili e importanti risorse offerte dal sogno stesso. Lavorare in gruppo è un valore aggiunto, la ricchezza delle condivisioni, l’ascolto e l’attenzione permette di creare evoluzione e mutamento nelle mie risonanze accogliendo, a mia volta, quelle dei partecipanti.
L’ascolto delle sognatrici è stato prezioso, mi ha dato l’opportunità e la libertà di dare vita a nuovi spunti di riflessione, anche per me stessa. Ho scoperto che molte esperienze si intrecciano con le mie, con i miei vissuti e i miei pensieri. Ho scoperto anche la bellezza dell’ascolto del racconto dei momenti di vita onirica, anche come conoscenza dell’altra. È curioso come, solitamente, ci si racconta maggiormente cosa ci succede nella vita di veglia ed è interessante il legame che si crea con la sognatrice entrando in contatto invece con il suo mondo onirico, non meno importante e presente della vita di veglia, e riflettendo sulle risorse che esso ci dona.” F.
“Dopo anni di diari dei sogni e con questo laboratorio (fatto dopo una lunga pausa dall’ultimo, organizzato in presenza anni fa a Bologna) mi rendo conto che nel tempo, grazie a questo “allenamento”, ho imparato ad individuare dinamiche e significati del sogno in me stessa e negli altri e ho avuto la possibilità, lavorando in gruppo, di apprezzare come le riflessioni e le risonanze altrui sui particolari del sogno, diventino una sorta di “palestra” osservativa, che implementa la capacità di analisi creando una struttura narrativa condivisa che amplifica i significati del sogno i quali assumono la possibilità di integrare differenti prospettive, restituendo a lavoro concluso, un senso finale di completezza e catarsi (sia in generale che in rapporto alle risonanze del sognatore in risposta a quelle dei partecipanti). Si può dunque definire un lavoro arricchente e trasformativo, perché attiva una riflessione intra e inter psichica fra noi ed il gruppo, implementando l’immaginazione e quindi il pensiero simbolico condiviso, che favorisce una sensazione di appartenenza e restituisce una connessione/sintonizzazione emotiva potente fra i partecipanti, che da perfetti sconosciuti iniziali, diventano “più vicini” e simili a noi attraverso la narrazione e le risonanze sul sogno. Nel lavoro svolto durante il laboratorio, mi sono sentita competente nel riconoscimento di alcune figure/sfondo e delle dinamiche del sogno, che riconosco sono comuni a tutti. Concludo quindi che questo lavoro favorisce l’entrare in relazione con se stessi e gli altri in un modo genuino ed essenziale, attivando un processo trasformativo/evolutivo che permane in modo stabile nel tempo e può essere ricontattato individualmente (quando scriviamo il diario dei sogni) e riscoperto in forme nuove quando condiviso in gruppo.” L.