Alice nel Paese delle Meraviglie e attraverso lo specchio. Parte 2°

La regina di Cuori rappresenta la furia cieca e la punizione ingiusta. Governa il suo regno arbitrariamente, facendo decapitare non solo qualsiasi elemento di disturbo, ma soprattutto di noia. La regina incarna tutti quegli adulti pieni di livore che affrontano le situazioni con scelte azzardate e estreme. Se il Bianconiglio era il doppio di Alice, la regina ne è la nemesi, ma diversamente dalle altre fiabe, la vicenda non si conclude con la sconfitta o la morte del villain: la Regina di Cuori non viene eliminata, ma soltanto ridimensionata da Alice, che al risveglio è di nuovo nelle sue fattezze concrete e può finalmente vederla come una carta tra le altre piccole carte.

Alice è la protagonista indiscussa, è l’unico personaggio dell’intera narrazione che può crescere e cambiare: tutti gli abitanti del Paese delle Meraviglie sono incatenati al loro ruolo perenne, vivono una follia eterna in cui non potranno davvero cambiare: il tè delle sei rimarrà una costante esattamente come la fretta del Bianconiglio e la stizza della Regina. Alice è l’incarnazione dell’infanzia libera e spensierata, ma non ingenua o sciocca: sa confrontarsi con la realtà che la circonda e con le problematiche che essa comporta, ma senza perdere la fantasia. La bambina è talmente fanciullescamente consapevole della sfida di crescita che la aspetta, che a livello profondo, attraverso il sogno, attraversa le dimensioni dell’età adulta e della fanciullezza per riunirle in una terra di mezzo in cui affrontare e inglobare entrambe.

Piccola curiosità a margine: la sua storia è rimasta talmente vivida nei ricordi di tanti, da aver prestato il nome ad una psicopatologia: l’AIWS, sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie, che consiste in un disturbo neurologico tipico dell’infanzia in cui chi ne è colpito ha una dispercezione del proprio corpo, percependolo più piccolo o lontano dagli oggetti di quanto non sia realmente.

 

Al viaggio di Alice nella propria consapevolezza mancano ancora però alcuni passaggi: appena sei mesi dopo essersi risvegliata da quel sogno rivelatore attraverso il Paese delle Meraviglie, ecco che la sua fame di conoscenza la spinge a chiedersi cosa ci sia al di là del suo riflesso. Ed ecco che Carroll ci catapulta in Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò: giocando agli scacchi annoiata, la bambina decide di attraversare lo specchio e inizia dunque una nuova avventura attraverso la conoscenza di sé e del mondo. Questa volta non sono più le carte al centro del nuovo paese delle Meraviglie, ma gli scacchi. Nel tentativo di ottenere una corona e diventare Regina, ecco che incontra uno strampalato libro di cui non comprende il significato, i fiori parlanti, le pedine della scacchiera, le Regine Bianca e Rossa con cui si confronta, etc. Dopo aver rispettato religiosamente tutte le regole del gioco, ecco che ha passato l’esame e che si appresta a partecipare ad un lauto banchetto quando… si risveglia.

Sì, perché anche questo secondo viaggio a cavallo tra fantasia e esplorazione del Sé, non può che svolgersi nei suoi sogni. Ma qui i confini tra sogni e realtà sono sempre più labili: nel primo libro Alice si addormentava, sognava, era consapevole di aver sognato e tornava alla realtà; è vero che la sorella poi si addormentava a sua volta e sognava anche lei tutto quello che Alice le aveva raccontato, ma realtà e sogno rimanevano su due piani separati. In Attraverso lo specchio invece questa separazione è del tutto assente: la bambina ad un tratto si preoccupa per la salute del Re Rosso, che dorme per l’intera partita sull’erba, e così scopre, a quanto sostengono gli altri pazzi personaggi, che questi sta sognando… di lei!

 

– Sogna di te![…] E se cessasse di sognare di te, dove credi che tu saresti? […] non saresti da nessuna parte. Perché tu sei soltanto una specie d’idea nel suo sogno. […]E’ inutile parlare di svegliarlo, quando sei soltanto un’idea nel suo sogno. Sai benissimo che non sei vera

 

Certo, a rivelarle questo sono i due ben poco credibili Tuidledì e Tuidledlum, ma chissà che non abbiano ragione?

Del resto, già lo specchio di per sé è un oggetto che riporta a una realtà contraria e parallela, ma anche ad una certa dose di saggezza – la regina di Biancaneve chiedeva non a caso ad uno specchio chi fosse la più bella del reame, esattamente come Belle vedeva nello specchio ciò che la Bestia faceva quando erano lontani.

Il fatto è che, nonostante inizialmente ignori le parole dei due simpatici amici incontrati, è Alice stessa che ad un tratto dubita di chi sogni cosa e di cosa sia reale: durante il banchetto, ad un tratto, la regina diviene sempre più morbida, pelosa e tonda… apre gli occhi… e la Regina altri non era che il suo gatto, dopotutto. Alice si risveglia e torna alla realtà, alla sua noiosa partita di scacchi con il gattino indifferente che si lecca, ma non si convince del tutto che sia stato un sogno: è convinta che i suoi gatti si fossero realmente trasformati nelle Regine e negli altri personaggi dentro lo specchio e cerca anche di farlo confessare loro, per poi arrendersi di fronte al loro silenzio.

Ma chi ha sognato cosa davvero, chiede Alice ai felini?

 

[…] vediamo chi è stato che ha sognato tutto. È una questione seria […]. Vedi, o sono stata io, o è stato il Re Rosso. Egli era parte del mio sogno, naturalmente… ma io ero parte del suo sogno, anche. È stato il Re Rosso, Frufrù? Tu rappresentavi la Regina Rossa, mio caro, e tu dovresti saperlo… Oh, Frufru, aiutami a trovare… La tua zampa può aspettare. Ma l’irrequieto gattino cominciò con l’altra zampa e finse di non aver udito la domanda.

 

E Lewis Carroll è perentorio nella risposta che ci dà nel finale: il gatto non risponde e solleva una zampina, fingendo di non aver udito la domanda, riportandoci alla memoria il comportamento tipico della sovrana scarlatta. “Chi credete voi che fosse?” domanda il narratore. Già, quel gatto è proprio la Regina Rossa. Peccato che Alice non lo saprà mai.

O forse sì.

 

Margherita Battistini

 

LIBRI CONSIGLIATI

– Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie

– Lewis Carroll, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò

– Melanie Benjamin, Sono stata Alice